Commercio Estero: Export in Calo a Marzo, ma il Saldo Commerciale è Positivo

Commercio Estero: Export in Calo a Marzo, ma il Saldo Commerciale è Positivo

17 Maggio 2023 Categoria: Marketing Internazionale

Performance negativa a marzo per l’export made in Italy che si riduce del 2,3% rispetto al mese precedente. Ciononostante, il saldo commerciale si mantiene positivo per effetto di una parallela riduzione delle importazioni. Lo afferma l’ultimo aggiornamento ISTAT sui dati relativi al commercio estero.

Dopo due mesi di contenuta crescita, a marzo 2023 l’export si riduce su base mensile del 2,3% per effetto della contrazione delle vendite di beni di consumo non durevoli verso i paesi extra Ue (-4,5%), mentre la flessione dell’export verso l’area Ue è di modesta entità (-0,1%).

Nel primo trimestre 2023, rispetto al precedente, l’export è stazionario (0,0%), ma in ottica tendenziale (cioè rispetto al primo trimestre 2022) si registra una crescita del 9,8% dovuta in particolare all’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+17,4%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+31,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+13,4%) e autoveicoli (+20,4%).

Su base annua, a marzo 2023, l’export cresce del 4,7% in termini monetari, mentre si riduce in volume (-3,1%). La crescita dell’export in valore è più sostenuta verso i mercati extra Ue (+6,8%) rispetto all’area Ue (+3,0%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: macchinari e apparecchi n.c.a. (+20,0%), autoveicoli (+27,4%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,8%). Si riducono su base annua le esportazioni di metalli e prodotti in metallo (-6,5%), prodotti della raffinazione (-19,8%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-7,1%).

I paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale su base annua sono: Stati Uniti (+9,3%), Cina (+26,3%), Francia (+6,0%) e Turchia (+25,4%). Le esportazioni verso Svizzera (-9,4%), Regno Unito (-6,6%) e Giappone (-9,8%) risultano invece in calo.

L’import, invece, segna un ulteriore calo congiunturale (-6,5%) – il settimo consecutivo – diffuso a tutti i raggruppamenti e più ampio per l’energia.

Anche nel primo trimestre 2023, rispetto al precedente, l’import diminuisce dell’8,0%.

Su base annua, per la prima volta dopo oltre due anni, l’import registra una contrazione, peraltro marcata, spiegata per circa un terzo dal crollo degli acquisti di gas naturale dalla Russia. La flessione è del 9,8% in valore – sintesi di un aumento del 6,1% per l’area Ue e di un’ampia flessione per quella extra Ue (-28,0%) – e dell’8,8% in volume.

Grazie all’ampio avanzo nell’interscambio dei prodotti non energetici, il saldo commerciale si conferma positivo (+7.541 milioni) ed è il più elevato da luglio 2021 (+8.170 milioni).

Il deficit energetico (-5.328 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.269 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 12.869 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a marzo 2022 (7.512 milioni).

I prezzi all’import continuano a diminuire su base mensile (-1,4%) e, per la prima volta da febbraio 2021, flettono su base annua (-2,6%). A contribuire sono ancora soprattutto i persistenti ribassi dei prezzi dei prodotti energetici nell’area non euro.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

Infografica: Morvarid Mahmoodabadi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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