La Silver Economy sta emergendo sempre più in risposta agli impatti dell’invecchiamento, che sta plasmando tutti i settori dell’economia. In questo contesto, quali opportunità si configurano per le imprese?

La Silver Economy, o “Economia Argento”, espressione molto evocativa che si riferisce al colore bianco-argenteo dei capelli dei “nonni”, indica l’economia legata ai consumi della popolazione anziana e rappresenta un settore in forte crescita a livello globale, guidato dall’aumento dell’aspettativa di vita e dall’invecchiamento demografico.

Secondo le stime, infatti, entro il 2050 la popolazione over 65 arriverà a toccare i 2 miliardi di persone, raddoppiando rispetto ai livelli attuali. L’invecchiamento globale è una delle tendenze demografiche più importanti del nostro tempo ed interessa soprattutto quei paesi che rientrano nel gruppo delle cosiddette economie avanzate di Europa, Stati Uniti, Giappone, Canada che, entro il 2075, sperimenteranno l’inversione storica, con gli over 65 che supereranno la popolazione sotto i 15 anni.

Una delle conseguenze di questo fenomeno è che anche i consumi legati alla terza età sono destinati ad aumentare in modo significativo. Attualmente, il valore della Silver Economy a livello mondiale è di circa 6 mila miliardi di dollari l’anno, ma si prevede che raggiungerà i 15-20 mila miliardi nel 2050. In termini di spesa, secondo uno studio condotto dalla Rome Business School, nel 2020 l’Italia risultava al primo posto in classifica con una percentuale di spesa da parte degli over-50 del 67,7%, seguita da Hong Kong (60,8%), Grecia (60,4%) e Danimarca (60,2%).  In termini monetari, in Italia, il valore aggiunto riconducibile ai settori economici in cui la Silver Economy ha un impatto diretto è di almeno 43,4 miliardi di euro: a fronte di una spesa media mensile delle famiglie italiane di circa. 2.571 €, la coppia di 65 anni e più senza figli spende ca. 2.674 € mensili. E il trend non è dissimile anche negli altri paesi industrializzati.

Quello della Silver Economy, quindi, sta emergendo sempre più come un mercato ricco di opportunità per tutte quelle aziende che vogliono fare impresa rivolgendosi al target degli anziani.  I loro bisogni spaziano in quasi tutti i settori, tanto da poter dire che la Silver Economy non rappresenta semplicemente uno dei “mercati”, ma piuttosto un’”economia trasversale”, che va ad abbracciare un’intera società, un’intera economia.

Tra le aree in cui c’è più richiesta di prodotti e servizi specifici si segnalano comunque:

  1. Salute: telemedicina, app per monitorare vari parametri, ausili per la vestibilità, la deambulazione e le attività domestiche, servizi sanitari specifici per gli anziani, programmi di gestione delle malattie croniche, terapie di riabilitazione, consulenze per la salute mentale e cure palliative;
  1. Alimentazione e Cosmetica: integratori alimentari, alimenti per diete ipocaloriche e semplificate, cibi in pasti pronti per anziani che vivono soli, prodotti specifici per la cura della pelle, programmi di fitness adattati e servizi di medicina complementare;
  2. Trasporti: servizi di mobilità e taxi dedicati agli anziani, trasporto per appuntamenti medici, servizi di navetta per lo shopping e servizi di trasporto su richiesta, mezzi pubblici accessibili;
  3. Assistenza: servizi di assistenza domiciliare che possono includere la cura personale, la pulizia domestica, la preparazione dei pasti e l’assistenza nelle attività quotidiane;
  4. Edilizia abitativa: comunità di alloggi per anziani che offrano una combinazione di alloggio indipendente e servizi di assistenza come case di riposo, residenze assistite e comunità di vita assistita;
  5. Prodotti e servizi per l’adattamento delle case: soluzioni per l’adattamento delle case degli anziani, come installazione di maniglie di sicurezza, dispositivi di sicurezza per la vasca da bagno, sistemi di allarme e servizi di ristrutturazione per garantire la vivibilità e l’accessibilità delle abitazioni;
  6. Socializzazione, sport e tempo libero: sviluppo di piattaforme e app per mantenere le relazioni sociali e stimolare le capacità cognitive, organizzazione di attività sportive, sia singole che di gruppo;
  7. Formazione e istruzione: programmi di formazione e istruzione per gli anziani che vogliono imparare nuove abilità o acquisire conoscenze;
  8. Turismo: sviluppo di pacchetti che tengano conto delle esigenze speciali degli anziani come l’accessibilità, la sicurezza e l’assistenza sanitaria durante i viaggi;
  9. Servizi finanziari e pianificazione patrimoniale: consulenza finanziaria specializzata per gli anziani, inclusa la pianificazione della pensione, la gestione degli investimenti, la pianificazione dell’eredità e i servizi di tutela.

Gran parte delle principali multinazionali investono da molti anni in questo settore e sono in corso grandi operazioni commerciali globali nell’innovazione e nel business dell’economia argento. Alcuni esempi provengono da Bank of America Merrill Lynch, Nestle Skin Health, BlackRock, BMW, Intel, GE, Novartis, Aegon, Discovery, Pfizer, multinazionali che hanno adottato l’”invecchiamento” come driver commerciale strategico. L’Oréal, Nestlé e Danone, invece, hanno dato vita a nuove linee di prodotti e servizi, progettando prodotti anti-età e prodotti dietetici personalizzati.

Ma anche le PMI possono ritagliarsi uno spazio importante in questo segmento. La Silver Economy, infatti, stimola lo sviluppo di tecnologie adattate alle esigenze degli anziani: dispositivi medici, soluzioni di monitoraggio remoto, tecnologie di assistenza domiciliare, robotica, intelligenza artificiale e applicazioni mobili per aiutare gli anziani a gestire la loro salute, rimanere connessi e migliorare la qualità della loro vita. Allo stesso tempo, le persone anziane chiedono beni e servizi sempre più attenti alla qualità, alla sostenibilità, al design inclusivo e rispettoso dell’età. E le PMI italiane, grazie alla loro flessibilità e propensione all’innovazione, hanno tutte le carte in regola per rispondere a queste esigenze, ma per rimanere competitive nel contesto della globalizzazione, dovranno investire nella ricerca e nello sviluppo del prodotto e spingere ancor di più sul pedale della digitalizzazione.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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