Negli ultimi vent’anni l’India ha portato avanti un’efficace lotta alla povertà. Nel 2013 il tasso di crescita del PIL indiano rimane tra i più alti al mondo, attestandosi al 4,8%, confermando il trend in discesa dall’8,9% del 2010-2011 al 4,8% del 2012-2013. Al contrario, le previsioni per il 2014 sono in crescita e si stimano attorno al 6%. La burocrazia lenta, la corruzione e le infrastrutture inadeguate sono ostacoli strutturali che non permettono ancora una crescita costante.

È lo sviluppo delle infrastrutture che nell’ultimo decennio ha permesso all’India di diventare la seconda economia al mondo per velocità di crescita e proprio in questo settore si concentra l’azione del governo per il futuro. Il XII Piano Quinquennale per il periodo 2012-2017 prevede un investimento totale di un trilione di dollari per lo sviluppo infrastrutturale, sostenuto al 40% da fondi provenienti dal settore privato, e la realizzazione del Corridoio Industriale Delhi-Mumbai, a seguito della firma dell’accordo di collaborazione con il Giappone. 

Il Ministero dei Trasporti Stradali e delle Autostrade ha intrapreso una serie di iniziative per la promozione dell’utilizzo di modalità di trasporto sostenibili, come il primo Portale Nazionale dei Trasporti, ossia una piattaforma comune in cui gli utenti possono pianificare i loro spostamenti via autobus, ed il Jaipur City Transport Service limited (JCTSL), volto a stimolare i trasporti pubblici e limitare l’emissione di agenti inquinanti. Nel 2013 inoltre si registra un aumento del +4,7% rispetto all’anno precedente, nell’utilizzo delle ferrovie, soprattutto per il trasporto di merci.

Nel seguente grafico si confronta l’aumento costante del volume delle esportazioni indiane in milioni di dollari, negli ultimi decenni, nei settori extra-manifatmturiero, minerali e metalli, alimentari, aterie prime e combustibili. Dal 2002 al 2013, l’India é salita dalla ventinovesima alla diciannovesima posizione in termini di export nella graduatoria mondiale, e dalla ventiduesima alla decima posizione in termini di import.

Grafico 1. Espansione delle esportazioni indiane in milioni di dollari

Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati del “Perspectives on Global Development 2014: Boosting Productivity to meet the middle-income challenge”

Il continuo deprezzamento della rupia ha però messo a rischio le importazioni, in particolare di prodotti energetici, e le esportazioni: infatti la moneta, nel mese di agosto 2013, ha segnato il minimo storico nei confronti del dollaro, superando quota 64. Nonostante ciò, il totale dell’import nel 2013 si é attestato a 245,98 miliardi di euro ed il totale dell’export a 165,50 miliardi di euro. 

Interscambio dell’India con l’Italia vede un saldo commerciale pari a +1 miliardi di euro. Il totale import dall’Italia si attesta a 2,98 miliardi di euro: i principali prodotti importati in India vedono un calo per i macchinari e le apparecchiature pari a 1,2 miliardi di euro ed una crescita per le sostanze ed i prodotti chimici e per i metalli di base e dei prodotti in metallo, esclusi macchine ed impianti, pari a 0,3 miliardi. Il totale export verso l’Italia si attesta a 3,98 miliardi di euro: i principali prodotti esportati in Italia registrano per i prodotti tessili, l’abbigliamento, le pelli e gli accessori un aumento pari a 0,9 miliardi di euro, per i metalli di base ed i prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, pari a 0,6 miliardi di euro, e per le sostanze ed i prodotti chimici pari a 0,5 miliardi. Nel corso del 2013 i flussi commerciali Italia-India sono diminuiti del 2%, anche se in misura minore rispetto ad altri partner europei. 

Nel 2013 l’Italia si attesta il quinto partner commerciale dell’India tra i Paesi U.E. dopo la Germania, il Belgio, il Regno Unito e la Francia. 

Segnaliamo ed accenniamo inoltre che lo scorso agosto 2013 l’India ha approvato la nuova  legge di riforma del Diritto societario. Il nuovo Company Act 2013 sostituisce il precedente del 1956, modificato ulteriormente in data 26 marzo 2014, attraverso l’inserimento di 183 nuove sezioni che sono già entrate in vigore a partire dal primo aprile 2014. Molte le novità ma tra esse citiamo ai lettori di Exportiamo: la possibilità di costituire società unipersonali, l’obbligo per le società straniere di inserire nel proprio CdA un amministratore residente in India da almeno 182 giorni, la semplificazione dell’oggetto sociale, l’introduzione di quote rosa nelle società quotate e l’introduzione di un Tribunale nazionale per le controversie societarie. Nei prossimi articoli vi racconteremo nel dettaglio cosa cambia per gli investitori, continuate a seguirci.

Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati del “Business Atlas 2014”. Di Barbara Alessandrini, b.alessandrini@exportiamo.it 

 

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