Con l’Ambasciatore azero in Italia, Mammad Ahmadzada, abbiamo approfondito i contenuti della solida partnership economica e politica fra Roma e Baku che offre ampi spazi d’opportunità alle PMI del Belpaese.

Quali sono le principali caratteristiche del mercato azerbaigiano?

L’Azerbaigian ha vaste riserve di idrocarburi ed un ricco potenziale industriale ed agricolo. Il Paese si trova in un’area di grande importanza geopolitica ed economica, all’incrocio tra Est, Ovest, Nord e Sud. In questi anni si è lavorato per integrare maggiormente il Paese nel mercato economico globale, attirare maggiori investimenti esteri, diventare un importante attore nel mercato energetico, diversificare e sviluppare l’economia e modernizzare le infrastrutture. L’economia dell’Azerbaigian rappresenta oltre il 70% dell’economia del Caucaso meridionale. Gli investimenti nel Paese hanno superato i 230 miliardi di dollari durante gli ultimi 15 anni e la metà di questi sono esteri. Gli ultimi anni hanno visto la realizzazione di riforme economiche molto imponenti. Secondo il Forum economico mondiale di Davos, l’economia dell’Azerbaigian, salita nel 2017 di due posti in termini di competitività, si è assestata al 35° posto su scala mondiale e siamo il Paese leader nello spazio CSI. La stabilità e la sicurezza garantite sono state il fattore principale per raggiungere questi risultati ed assicurare uno sviluppo sostenibile di lungo termine.

Quali sono i rapporti politici e commerciali che intercorrono fra l’Azerbaigian e l’Italia?

I rapporti sia politici che economici sono ottimi, ad un livello di partenariato strategico, grazie all’adozione della Dichiarazione Congiunta di Partenariato Strategico nel 2014, durante la visita ufficiale del Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev in Italia. L’Italia si è confermata, anche nel 2017, il nostro primo partner commerciale. Il commercio bilaterale nel 2017 è stato di 4,7 miliardi di dollari, pari al 20.91% del commercio totale dell’Azerbaigian con un aumento del 232% rispetto al 2016. L’Italia è il nostro primo partner commerciale, prima destinazione dell’export e settimo Paese fornitore. Nel 2017 siamo stati il primo Paese fornitore di greggio all’Italia, con il 18,6% del totale importato. Con l’implementazione del progetto TAP esporteremo anche gas naturale in Italia. La crescita di domanda di prodotti e servizi di alta qualità ha aperto vaste opportunità al “Made in Italy” ed il numero delle società italiane in Azerbaigian è in costante crescita.

Quali sono le prospettive economiche del Paese per i prossimi anni?

Quasi il 70% del nostro PIL proviene dal settore extra petrolifero, ma il peso di questi settori nell’export è ancora minore. La priorità è quindi far crescere le esportazioni non petrolifere. L’Azerbaigian svolge un ruolo sempre più centrale nello sviluppo dei corridoi Est-Ovest e Nord-Sud. E’ stata inaugurata la linea ferroviaria Baku-Tbilisi-Kars mentre il corridoio ferroviario Nord-Sud ed il Porto Commerciale Internazionale di Baku sono in piena evoluzione. Tutto ciò assicurerà un trasporto diretto, breve, continuo ed affidabile tra l’Estremo Oriente e l’Europa. E’ una Nuova Via della Seta multivettoriale di cui l’Azerbaigian rappresenta un anello fondamentale. Il settore energetico avrà un ruolo importante per un lungo periodo. Abbiamo firmato un nuovo accordo sullo sviluppo dei giacimenti petroliferi Azeri-Chirag-Gunashli nel Mar Caspio che sarà valido fino al 2050. L’implementazione del Corridoio Meridionale del Gas, rafforzerà il ruolo dell’Azerbaigian, quale esportatore di gas, nelle questioni di sicurezza energetica dell’Europa. In corso lo sviluppo ulteriore del settore petrochimico, che aumenterà l’export di derivati del petrolio e del gas. Varie società italiane lavorano in questo settore, tra cui il Gruppo italiano Maire Tecnimont che ha firmato pochi giorni fa un contratto per l’ammodernamento e la ricostruzione della raffineria Heydar Aliyev. Tutti questi fattori porteranno al ruolo attivo del Paese nelle relazioni economiche internazionali e garantiranno il nostro sviluppo sostenibile nei prossimi anni.

Quali sono i prodotti italiani più apprezzati dai consumatori locali e qual è la percezione del Made in Italy nel Paese?

I prodotti italiani sono tra i prodotti importati più apprezzati nel paese. Il nome dell’Italia è associato alla qualità, al bel design e al gusto. Molti di essi hanno a che fare con l’abbigliamento, i prodotti per la casa, cibo, vino e macchinari, prodotti dell’industria automobilistica. La presenza italiana è chiaramente avvertita, specialmente nelle zone più eleganti di Baku. Camminando per le strade della capitale si possono trovare boutique di quasi tutte le più famose firme della moda italiana.

Quali suggerimenti darebbe agli imprenditori italiani intenzionati a investire in Azerbaigian: quali sono i settori più redditizi e quelli in maggiore espansione?

Il Paese ha un clima favorevole per gli investimenti stranieri. Siamo interessati agli investimenti per la realizzazione di progetti industriali nel quadro di società miste. Inoltre La creazione di parchi industriali, dove sono offerti vari incentivi, apre nuove opportunità. I trasporti, l’energia, le alte tecnologie, l’edilizia, l’agricoltura, l’industria agroalimentare, le sfere del turismo, dimostrano una solida crescita e hanno grandi prospettive per la cooperazione con partner stranieri. In tutti questi ambiti le capacità italiane e le esigenze dell’Azerbaigian sono complementari. Siamo il centro logistico, per la regione del Caspio, con il più grande aeroporto, porto marittimo e rete ferroviaria. Dall’Azerbaigian si può accedere liberamente ai mercati della CSI – che comprendono 270 milioni di consumatori – e si può anche raggiungere, in appena 4 ore di volo ben 50 Paesi, corrispondenti a quasi il 50% dei consumatori del mondo. Investendo in Azerbaigian si può avere un accesso facile e favorevole anche a tutti questi mercati.

Può fornirci alcune informazioni sulla business etiquette che è bene tenere in considerazione se si opera a Baku e dintorni?

L’Azerbaigian è un Paese multiculturale e uno stato laico, e non è così difficile per un italiano adattarsi all’ambiente locale, grazie alle straordinarie somiglianze esistenti fra i nostri Paesi. Circa la metà della popolazione è economicamente attiva ed il tasso di alfabetizzazione è estremamente alto (99,8%). Ci sono numerosi centri di ricerca e sviluppo, università e istituti di istruzione professionale primaria di eccellenza. Tutto ciò assicura la componente scientifica e le risorse umane degli sviluppi economici. Il clima imprenditoriale è molto dinamico e il mercato è molto competitivo. Ci vuole sempre un costante approccio creativo e innovativo per garantire il successo.

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Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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