VAIMOO, l’e-Bike Sharing Made in Italy che Piace all’Estero

VAIMOO, l’e-Bike Sharing Made in Italy che Piace all’Estero

26 Aprile 2021 Categoria: Un'Italia da Export

Con Matteo Pertosa, CEO di VAIMOO, abbiamo parlato della soluzione totalmente Made in Italy composta da biciclette elettriche, stazioni di ricarica e app per l’utilizzo del servizio che è già sbarcata nelle principali capitali della mobilità green.

Per chi non ti conoscesse, raccontaci un po’ chi sei e cosa fa VAIMOO.

Sono Matteo Pertosa, ideatore e CEO di VAIMOO, soluzione completa di e-bike sharing connesso, unica tecnologia italiana premiata al CES - Consumer Electronic Show 2021 con un Innovation Awards.

VAIMOO è una soluzione totalmente Made in Italy, composta da biciclette elettriche, stazioni di ricarica e app per l’utilizzo del servizio. Il sistema ha nell’innovazione il tratto distintivo: il ricorso alla tecnologia permette di migliorare la distribuzione e la manutenzione della flotta attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, dati di geo-localizzazione e parametri di funzionamento provenienti dal campo in tempo reale. Una formula di e-bike sharing connesso progettata per essere adattabile a ogni scenario di micromobilità e che sfrutta le potenzialità delle tecnologie IoT (Internet delle Cose) per un’integrazione con altri mezzi come metro, treno o autobus. Attualmente il nostro sistema è attivo nelle città di Copenaghen, Rotterdam, Cambridge, Kettering e Peterbourgh.

VAIMOO fa parte di Angel Company, gruppo industriale guidato dalla mia famiglia, che progetta e sviluppa soluzioni ad alta tecnologia per i settori della mobilità, dell’aerospazio e della meccatronica digitale. Oltre ad essere a capo del progetto VAIMOO, sono CEO di Sitael, la più grande azienda privata del settore spazio in Italia, e CEO di MatiPay, sistema di mobile payment e retail solutions.

Com’è nata l’idea di VAIMOO?

Nei miei appunti ho scritto per la prima volta bike-sharing elettrico nel 2013. L’idea è nata da un’esigenza pratica, quella della mobilità dell’ultimo miglio. Molti dipendenti del Gruppo, per raggiungere la nostra sede a Mola di Bari, prendevano il treno da altri comuni e non sapevano come coprire gli ultimi 2 km che separano la stazione dall’azienda. Se ben congegnato infatti, questo servizio cambia radicalmente la mobilità cittadina, semplificando in maniera incredibile i piccoli spostamenti, fino a 5km. Allo stesso tempo contribuisce a risolvere problemi di traffico, parcheggio e inquinamento.

Da quali profili è composto il vostro team?

Il nostro team è composto da figure altamente specializzate, con un background tecnico-scientifico nell’ambito dell’ingegneria meccanica e informatica, dell’intelligenza artificiale e data analysis.

Qual è il vostro business model? Avete competitor in Italia? E all’estero? In cosa vi differenziate?

Posso dire che il nostro sistema è unico nel suo genere, perché offre una soluzione chiavi in mano. In Europa siamo gli unici a realizzare internamente sia la componente software, ovvero il sistema telematico integrato con funzionalità di connettività e servizi di telemetria, che l’hardware, quindi la e-bike. Uno degli elementi distintivi, apprezzato dai nostri clienti, è quello di poter contare su un sistema completo, senza doversi interfacciare con più fornitori, evitando quindi tutte quelle problematiche che si verificano in fase di integrazione quando sono coinvolti attori diversi. Un vantaggio che ci ha permesso di sbarcare in città importanti, capitali della mobilità green.

Chi è il vostro cliente tipo? Come lo intercettate?

I nostri interlocutori sono, principalmente, le pubbliche amministrazioni e gli operatori di trasporto. A loro garantiamo flessibilità e ottimizzazione dei costi sulle attività di gestione.

Quanto tempo ci avete messo ad entrare sul mercato? Quale strategia avete adottato?

VAIMOO è stato lanciato ufficialmente nel 2018. Come spesso accade dall’idea al lancio può passare diverso tempo. Nel nostro caso abbiamo adottato un approccio basato sull’analisi approfondita delle esigenze dei Paesi con una cultura più evoluta in termini di ciclabilità. Questo processo ha richiesto una fase di studio importante ma essenziale per poter progettare e costruire un sistema realmente innovativo, nonché vincente.

Come siete riusciti a finanziare la vostra startup fino ad ora e come pensate di finanziare i vostri progetti di crescita?

Alle spalle abbiamo la fortuna di avere un Gruppo industriale importante, che ci ha fornito le risorse finanziare necessarie per avviare il progetto dedicato alla new mobility e, allo stesso tempo, il know how indispensabile per realizzarlo e farlo crescere rapidamente.
Ora, siamo aperti anche a partnership industriali e all’ingresso di venture capital, anche esteri, così da dare ulteriore slancio alle nostre iniziative.

Ad oggi quali sono i vostri numeri?

Attualmente il progetto VAIMOO impiega un team di circa 50 persone, che lavorano costantemente all’evoluzione del sistema che è già presente in 7 città Europee.

E quali gli obiettivi per il futuro?

Abbiamo un piano di investimenti e di crescita molto importanti. L’obiettivo è duplice: fare ancora più strada all’estero (nei prossimi mesi annunceremo nuove partnership), e mettere radici in Italia, partendo dalla Puglia, nostra regione di origine.

Che consiglio daresti a chi sta per avviare una startup?

Gli americani dicono “Fail fast and restart”. Bisogna essere molto determinati, non arrendersi davanti alle tante difficoltà che si incontrano e, soprattutto, buttare il cuore oltre l’ostacolo.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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