La Cosmetica Made in Italy Tornerà a Crescere Grazie all’Export

La Cosmetica Made in Italy Tornerà a Crescere Grazie all’Export

26 Maggio 2021 Categoria: Health & Care

Le aziende del beauty italiano hanno vissuto una profonda crisi a causa della pandemia, con un calo del fatturato complessivo nel 2020 del -12,9% a quota 10,5 miliardi di euro e un rallentamento dell’export pari al -16,7%. Tuttavia, la ripartenza si avvicina e secondo Cosmetica Italia la ripresa sarà trainata proprio dalla componente estera.

La pandemia da Covid-19 ha costretto pressocché tutti i settori dell’economia a rivedere i propri modelli di business, costringendo decine di migliaia di imprese a adattarsi alle necessità imposte dalle misure anti-contagio e alle mutate abitudini di acquisto dei consumatori, sia in Italia che all’estero.

Non fa eccezione la cosmetica che nel 2020 ha subìto un duro colpo, ma che nel nostro Paese ha rilevato una notevole capacità di adattamento da parte delle imprese del settore, con il 25% di queste che è stata capace di convertire i processi di produzione per concentrarli nella realizzazione di gel igienizzanti per le mani, e in seconda istanza su prodotti per la cura del corpo e dei capelli, data la minore domanda di prodotti di bellezza e profumeria.

Negli ultimi mesi si è assistito a un lento e progressivo ritorno alla normalità, accompagnato dal conseguente aumento della domanda per i prodotti del comparto beauty, che secondo Cosmetica Italia tornerà già l’anno prossimo ad un livello di giro di affari pari alle performance pre-pandemia.

Secondo il centro studi di Cosmetica Italia, il principale motore che trainerà questo recupero sarà il commercio internazionale, che l’anno scorso ha registrato una perdita di 4,15 miliardi di euro e che si auspica verrà recuperata già nel 2022 grazie alla progressiva crescita della domanda di prodotti per il make-up e di profumeria soprattutto da parte degli Stati Uniti. Questa ripresa inoltre dovrebbe portare a un’accelerazione per le vendite del settore già quest’anno, per il quale si prevede un aumento del +5%.

Tra i principali mercati di sbocco delle esportazioni di cosmetici Made in Italy, quelli che hanno pesato maggiormente sulla contrazione del 2020 sono stati: la Francia, con un rallentamento del -18.,1%, seguita dalla Germania, in calo del -20,8% e infine gli Stati Uniti, che nel 2020 hanno registrato una diminuzione degli acquisti di prodotti beauty italiani pari al -19,3%. Per avere un’idea di quanto questi profondi cali abbiano influito sulle vendite estere della cosmetica nostrana, basti pensare che da soli questi tre Paesi rappresentano 1,3 miliardi di euro di fatturato estero.

Le incoraggianti prospettive per il futuro arrivano principalmente dagli USA, dove la positiva campagna vaccinale sta consentendo al Paese di uscire molto velocemente dall’emergenza sanitaria, iniziando al contempo a registrare i primi segnali di ripresa della domanda di prodotti beauty. Tra le altre destinazioni del beauty Made in Italy in crescita, lo studio evidenzia anche Hong Kong con un lieve incremento del +0,3%, la Cina con un +3%, la Repubblica Ceca con un +10,7%, l’Ucraina che registra un +9,9% e l’Australia con un +5,5%.

Infine, il rapporto evidenzia come le aziende italiane siano capaci di adattarsi e reagire davanti alle più disparate difficoltà e quanto i prodotti Made in Italy siano innovativi e sicuri, entrambi motivi di orgoglio a livello internazionale che dovrebbero far riflettere sulle opportunità che il settore può rappresentare per il nostro Paese.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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