Secondo il rapporto “Milano produttiva” aumentano i fatturati e il numero di imprese, in particolar modo quelle guidate dai giovani. Infatti, dall’analisi appare che la guerra in Ucraina e la pandemia non stiano frenando il sistema imprenditoriale di Milano, con il capoluogo lombardo che si conferma capitale delle start up, ospitandone una su cinque a livello nazionale.

La crescita economica è trainata dall’export, dal manifatturiero, dai servizi e dall’e-commerce, come sottolinea il presidente Carlo Sangalli: “Nel 2021 abbiamo registrato un aumento del fatturato delle nostre aziende pari al 6,6%, recuperando 11,5 miliardi di euro a fronte degli oltre 14 persi nel 2020, eguagliando quasi i livelli pre Covid: si tratta di un dato superiore a quello fatto registrare da molte altre economie avanzate dell’eurozona, e penso che non debba essere interpretato come una risposta tecnica a una congiuntura, quanto piuttosto come un indicatore della determinazione dei nostri imprenditori di ritrovare la via della crescita”.

Uno degli indicatori più interessanti rilevati riguarda le performance delle imprese guidate da under 35, che, dopo una fase calante durata otto anni sono tornate a crescere del +21,6%: non succedeva dal 2014. “Merito dello sforzo operato dalle istituzioni e dalla Camera di commercio”, ha dichiarato Sangalli. Delle 383mila imprese registrate alla Camera di Commercio, il rapporto evidenzia come siano oltre 17 mila quelle nate nei primi sei mesi del 2022, portando il saldo in attivo a +4.956, a fronte delle 12mila chiusure: determinante il contributo di Milano, che da sola ha fatto segnare 4.273 nuove aperture. Una situazione che fa ben sperare per la ripresa del tessuto imprenditoriale milanese, le cui previsioni sul valore aggiunto indicano una crescita stimata tra l’1,7% - Lodi - e il 2,9% -Milano e Monza Brianza – sui tre territori entro la fine del 2022, al netto delle incognite legate al caro energia e delle materie prime.

L’analisi evidenzia particolarmente positivi i dati sulle esportazioni, cresciute del +16,2% dal 2020 e del +3,2% anche rispetto al 2019. “I primi tre mesi del 2022 confermano il rialzo, con una crescita del 22,6% rispetto all’anno scorso — continua Sangalli — L’espansione degli scambi con l’estero ha rappresentato un fattore vitale per l’area di Milano, confermata dal grande successo di eventi come il Salone del mobile e la settimana della moda”. Stati Uniti e Germania sono i mercati di riferimento per Milano e Monza Brianza, come osserva il segretario generale Elena Vasco: “Rispetto al 2021 bisogna segnalare la flessione della Francia e la crescente importanza della Svizzera, mentre la Spagna rimane lo sbocco privilegiato per la provincia di Lodi”.

D’altro canto, il rapporto evidenzia come lato occupazionale i dati non siano dei più rosei: pur in crescita dello +0,5%, i posti di lavoro a Milano sono ancora 41mila in meno rispetto al 2019. La componente maschile è cresciuta, ma quella femminile è calata del -0,7%. “Le opportunità venutesi a creare dopo la pandemia hanno incontrato molti squilibri di genere – continua Vasco – e anche la disoccupazione giovanile è molto preoccupante”.

Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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