Quali sono i 5 migliori Stati a stelle e strisce per i prodotti Made in Italy?

Quali sono i 5 migliori Stati a stelle e strisce per i prodotti Made in Italy?

07 Settembre 2017 Categoria: Marketing Internazionale Paese:  USA

Scopriamo insieme quali sono i 5 Stati USA in cui si registra la più rilevante richiesta di prodotti italiani!

Abbiamo più volte sottolineato l’importanza del mercato USA per l’export tricolore non solo per i numeri record fatti registrare nel 2016, ma soprattutto per le enormi potenzialità che questo offre e alla crescente richiesta di Made in Italy negli Stati meno battuti dalle aziende nostrane. Basti pensare che soltanto in ambito agroalimentare l’Italian Sounding lo scorso anno secondo Federalimentare ha toccato quota 27 miliardi di euro, circa 7 volte il totale dei prodotti Food&Beverage esportati dal Belpaese.

In tale contesto è lodevole l’impegno dell’Istituto del Commercio Estero che sta avviando numerose campagne di sensibilizzazione con lo slogan “BUY AUTHENTIC ITALIAN, GET MORE” per educare i consumatori americani al vero e genuino Made in Italy.

Non a caso l’edizione 2017 del Summer Fancy Food, seguito da Exportiamo.it in qualità di media partner, è andata in questa direzione con numerosi eventi di Show Cooking sia nell’area dedicata all’ICE che negli stand delle circa 300 aziende presenti.

Ma la sfida è ardua e bisogna sicuramente fare di più: non solo promozione, ma anche strategia e pianificazione da parte delle PMI tricolore per conquistare uno dei mercati più importanti (e complicati) per il nostro export.

A tal proposito è molto importante conoscere gli Stati Uniti, le sue particolarità, i gusti dei consumatori e le differenze a livello normativo che caratterizzano ognuno dei 50 Stati. In questo articolo andremo ad analizzare i numeri e le potenzialità dei 5 Stati più importanti per il Belpaese.

NEW YORK

Anche nel 2016 lo Stato di New York si è rivelato il più proficuo per le aziende esportatrici italiane con un interscambio totale di circa 6,6 miliardi di dollari, di cui ben 5 miliardi (+0.8% rispetto al 2015) sono rappresentati da prodotti Made in Italy acquistati dallo Stato americano. Quest’ultimo è stato spesso definito come un “approdo naturale” per i prodotti italiani sia per la massiccia presenza di italoamericani e sia per l’incredibile flusso turistico grazie ai 60 milioni di visitatori provenienti ogni anno da tutto il mondo.

Inoltre lo Stato di New York, popolato da circa 20 milioni di abitanti, è il 3° più ricco degli Stati Uniti (dopo California e Texas) grazie ad un PIL prodotto nel 2016 pari a 1.488 miliardi di dollari.

NEW JERSEY

Con 5,79 miliardi di dollari di beni acquistati dal Belpaese nel 2016 (-1.7% rispetto all’anno precedente), lo Stato del New Jersey si è classificato al primo posto in termini di beni Made in Italy importati. Tale statistica va anche collegata all’importanza strategica del “The Garden State” che, grazie al porto di Newark/Elizabeth, si configura come un punto di riferimento fondamentale per i traffici commerciali tra l’Europa e la East Coast.

Il New Jersey oltre ad essere lo Stato più densamente popolato degli USA è anche quello con la maggior presenza di italoamericani (17.9%), certamente un fattore trainante per le nostre esportazioni. Importante sottolineare che, a discapito delle dimensioni, nel 2016 i circa 9 milioni di abitanti dello Stato hanno contribuito per 581 miliardi di dollari al PIL statunitense (8° posto generale).

CALIFORNIA

Con 40 milioni di abitanti ed un PIL di 2.602 miliardi di dollari prodotto nel 2016, la California è la settima potenza industriale a livello mondiale e la prima potenza agricola del mondo occidentale. Questi dati fanno capire la ricchezza di questo Stato che nel 2016 ha importato Made in Italy per circa 4 miliardi di dollari con un incremento positivo del 9.8% rispetto al 2015.

Sicuramente questo è anche la parte degli Stati Uniti dove le opportunità commerciali per le PMI del Belpaese sono maggiori a causa di un mercato meno saturo rispetto a quello della East Coast, ma anche più lontano a livello logistico. I prodotti italiani maggiormente esportati in California sono macchinari, veicoli, bevande, grassi e olii ma – data l’ampiezza e la ricchezza del mercato – gli spazi per una penetrazione commerciale ancor più profonda in tutti i settori sono davvero enormi.

TEXAS

Negli ultimi anni il Texas ha vissuto una crescita spaventosa: nel 2016 lo Stato, grazie ai suoi 27,7 milioni di abitanti, è stato in grado di generare un PIL pari a circa 1.616 miliardi di dollari, confermando di attraversare un periodo di crescita vertiginosa che dura ormai dal 2010.

Ciò è stato possibili soprattutto grazie al settore energia (Oil&Gas ed energie rinnovabili) e ai 230 miliardi di dollari esportati nel 2016 che fanno del Texas il primo Stato esportatore degli USA.

Lo scorso anno l’interscambio totale con l’Italia ha raggiunto quota 4,56 miliardi di dollari con un surplus favorevole al Belpaese di 1,3 miliardi di dollari che ha anche aumentato il proprio export in valore dell’1.6% rispetto al 2015. Ma la crescita economica, abbinata ad una capacità di spesa elevata rispetto alla media statunitense e ad una ancora scarsa penetrazione dei prodotti Made in Italy, fanno del Texas uno degli Stati più interessanti per le aziende esportatrici nostrane.

ILLINOIS

Infine grande importanza riveste anche l’Illinois che nel 2016 ha importato Made in Italy per 2,15 miliardi di dollari, cifra in nettissima crescita rispetto al 2015 (+20.9%). Inoltre “The Lincoln State” nel 2016 ha contribuito per 791,608 miliardi di dollari al PIL statunitense (5° posto generale) pur essendo soltanto il 24esimo per estensione territoriale.

Qui il Made in Italy è molto apprezzato ed ha ancora ampi margini di crescita soprattutto nell’area metropolitana di Chicago che, grazie ai suoi 9,5 milioni di abitanti, è un polo economico di assoluta importanza per l’economia americana.

Tante dunque le opportunità per le aziende esportatrici italiane negli Stati Uniti e non solo nella East Coast. Infatti ciò che emerge sempre di più nelle ricerche di mercato è la crescita di interesse verso il Made in Italy da parte di realtà che fino a qualche hanno fa avevano un peso marginale nelle strategie di internazionalizzazione delle PMI nostrane.

Anche in questo caso la parola chiave è sicuramente: PIANIFICARE!

Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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