Nasce il “Patto per l’Export”: 1,4 Miliardi di Euro per il Made in Italy

Nasce il “Patto per l’Export”: 1,4 Miliardi di Euro per il Made in Italy

10 Giugno 2020 Categoria: Marketing Internazionale

Per far fronte all’attuale emergenza e per aiutare il tessuto economico italiano a risollevarsi, il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale ha promosso la costituzione di un piano Ad Hoc, pensato per far ripartire il commercio italiano verso i mercati esteri.

In conseguenza dell’emergenza sanitaria scatenata dalla diffusione del Covid-19 a livello mondiale, gran parte delle aziende sono state costrette a interrompere le attività, con ripercussioni sulle relazioni internazionali tra i diversi mercati, con particolare riferimento per gli scambi commerciali esteri.

Anche l’Italia ha subito rilevanti perdite in termini di commercio estero, rallentamento che si riflette ancora su tutto il tessuto economico italiano, data l’importanza di questa voce sul Pil nazionale.

Per questo motivo, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, ha dato vita a un progetto con l’intento di rilanciare il Made in Italy nel mondo, attraverso la collaborazione della cabina di regia per l’Italia internazionale, le associazioni di categoria, i territori e gli Enti preposti al sostegno pubblico all’internazionalizzazione.

Questo progetto, che ha preso il nome di “Patto per l’Export”, basa le sue fondamenta su una serie di criticità che, a vario titolo, pesano e caratterizzano ciascuno dei principali comparti dell’export italiano. Infatti, è necessario affrontare un quadro di problematiche particolarmente variegato, dal quale però è emersa la richiesta di coordinamento, trasparenza, chiarezza d’intenti e tempestività da parte degli organi preposti all’indirizzo delle attività volte all’internazionalizzazione, motivo per il quale è nato il suddetto Patto.

Per sostenere e indirizzare le imprese italiane sui mercati esteri, il progetto è stato sviluppato su tre principi fondamentali, come riportato di seguito:

Punto di riferimento istituzionale unitario: I diversi soggetti firmatari del Patto si sono impegnati nel concentrare gli sforzi di comunicazione esterna attraverso un singolo canale, in modo da rafforzare e coordinare i messaggi;

Coordinamento delle azioni ed esecuzione tempestiva: Visti gli stretti legami tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero dell’Economia e delle Finanze con altri soggetti capaci di supportare le PMI italiane nei processi di internazionalizzazione (ad esempio ICE Agenzia, le Camere di Commercio italiane all’estero, Sace e Simest), vengono condivisi con tutti i soggetti del Patto gli obiettivi e le direttive dei pilastri strategici della politica di internazionalizzazione, rendendo così possibile una rapida realizzazione di azioni ed obiettivi necessari per il tessuto economico;

Monitoraggio trasparente e adeguamento costante: il MAECI si impegna a condividere periodicamente l’evoluzione di politiche, strategie, azioni e programmi, mentre le Parti si impegnano a collaborare all’adeguamento delle misure e degli obiettivi.

Più concretamente, le diverse parti hanno individuato sei aree di intervento fondamentali sulle quali modellare nei prossimi mesi le azioni per lo sviluppo estero delle imprese italiane. Nello specifico, questi sei pilastri sono:

1. Comunicazione: Promuovere la conoscenza dell’Italia, dei suoi prodotti e delle sue eccellenze, mediante l’utilizzo di piattaforme digitali.

2. Promozione Integrata: Fare sistema tra le eccellenze del Made in Italy per massimizzare gli sforzi dell’attività promozionale e contribuire a offrire un’idea d’Italia, i cui punti di forza tradizionali si affianchino all’innovazione, alla tecnologia, alla bellezza e qualità.

3. Formazione/Informazione: Facilitare l’accesso delle PMI agli strumenti pubblici a sostegno dell’internazionalizzazione e particolare attenzione verrà data allo sviluppo digitale delle PMI e all’inserimento in azienda delle nuove figure professionali - come i Temporary Export Manager (TEM) e i Digital Export Manager - per sostenere l’accesso delle imprese italiane nei mercati esteri.

4. E-commerce: Il digitale avrà un ruolo sempre più importante all’interno delle strategie di sviluppo internazionale e già nel breve periodo sarà previsto un maggior numero di intese con le piattaforme internazionali di commercio elettronico, secondo la formula: più contratti, più prodotti, più mercati.

5. Sistema Fieristico: Verrà promosso il coordinamento tra le diverse manifestazioni per un calendario fieristico maggiormente competitivo, modernizzazione dell’intero sistema fieristico e incentivi per la partecipazione alle fiere da parte delle PMI italiane, nonché attività di incoming di buyer esteri.

6. Finanza: Verranno potenziate le risorse pubbliche destinate all’offerta di finanziamenti a tassi agevolati e sistemi di garanzia, assicurandone il completo ed efficiente utilizzo da parte del sistema imprenditoriale.

Nel complesso, il Patto per l’Export mette a disposizione un ammontare di 1,4 miliardi di Euro per l’attuazione dei sei pilastri strategici individuati dal progetto. Per il futuro, i diversi enti vaglieranno con cadenza mensile l’attuazione delle iniziative derivanti dal Patto, a partire da quelle ritenute più urgenti.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Federico Milone, redazione@exportiamo.it

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