Nella nostra rubrica “Un’Italia da Export” abbiamo il piacere di ospitare i contributi delle eccellenze targate Made in Italy che con competenza e coraggio si affacciano sui mercati internazionali. Tra queste c’è Pedon, azienda familiare attiva dal 1984 specializzata nella produzione di cereali, legumi, funghi secchi e preparati per dolci capace, dalla fine degli anni ‘90, di aprirsi ai mercati esteri, dove è oggi presente anche con stabilimenti propri (Etiopia, Cina, Argentina ed Egitto). Luca Zocca, Marketing Manager dell’azienda vicentina, ci ha spiegato come tra i fattori del successo di Pedon rientri senz’altro l’innovazione dei prodotti che si sono dovuti adattare ai cambiamenti dei consumatori, sempre più alla ricerca di prodotti sani e ad alto contenuto di servizio.

Ci racconti brevemente la storia della Sua Azienda…

Pedon nasce nel 1984 da un’idea dei tre fratelli Franco, Sergio e Remo Pedon come azienda famigliare distributiva all’ingrosso di prodotti grocery, che con il tempo si è specializzata nel confezionamento di cereali e legumi secchi per la grande distribuzione, sia a marchio proprio che come private label.
Alla fine degli anni ’90 abbiamo capito quanto fosse importante assicurare al mercato e ai consumatori la qualità dei prodotti lungo tutta la filiera. Per questo nel 2000 abbiamo creato la divisione industriale ACOS dedicata alla produzione e vendita di commodities agricole all’industria di trasformazione alimentare e conserviera e che ci permette di garantire nel tempo elevati livelli qualitativi e il controllo totale delle filiere di approvvigionamento.
Questo ci ha consentito di aprirci ai mercati esteri, dove siamo presenti anche con stabilimenti nostri in Etiopia, Cina, Argentina e da giugno 2015 anche in Egitto.
Oggi il Gruppo Pedon è costituito da due divisioni, quella retail Pedon e quella industriale Acos. Oltre a quella predominante di cereali, legumi e semi - sia a tradizionali che a rapida cottura - che costituiscono l’80% del fatturato retail, le altre aree di business sono i preparati per dolci e prodotti da forno, i funghi secchi, alimenti biologici e senza glutine. Con 600 addetti impiegati negli stabilimenti in Italia, Egitto, Etiopia, Cina e Argentina e un fatturato 2015 di Gruppo che ha raggiunto i 100 milioni di euro, di cui oltre la metà (circa 62 milioni di Euro) è destinata al settore retail e alla grande distribuzione, prevediamo per il 2016 una crescita a doppia cifra.

Quali sono gli elementi e le condizioni che hanno decretato il successo della Sua Azienda sul mercato attuale?

Tra i fattori del successo di Pedon rientra senz’altro l’innovazione di prodotto. I nostri prodotti si sono dovuti adattare ai cambiamenti dei consumatori, sempre più alla ricerca di prodotti sani e ad alto contenuto di servizio. In un settore statico e ‘tradizionale’ come quello dei cereali e legumi, siamo stati in grado di dare un valore aggiunto, creando mix di cereali e legumi a rapida cottura o ready-to-eat accompagnati da ricette e consigli di preparazione, impiegando energia pulita e packaging sostenibili.

In questi anni di crisi, quanto la ricerca del successo sui mercati internazionali è stata una scelta e quanto una necessità per la Sua azienda?

Come accennavo poco fa, è dalla fine degli anni ’90 che abbiamo avviato il nostro processo di internazionalizzazione, molti anni prima che l’attuale crisi iniziasse.
Lo sviluppo verso i mercati esteri è stato una naturale conseguenza del nostro modello di business che prevede una relazione continua non solo con i nostri interlocutori esteri (fornitori, aziende distributive), ma anche con le nostre coltivazioni presenti sul territorio.

Quale metodologia di ingresso ha adottato per fare business all’estero ed in quali mercati siete oggi presenti?

Definiamo il nostro modello di business “dal seme allo scaffale”, cioè l’integrazione verticale delle filiere di produzione che assicura elevati livelli qualitativi e la completa rintracciabilità del prodotto, nel rispetto di specifiche normative internazionali in tema di sicurezza alimentare, dalla coltivazione al confezionamento. Un modello di successo che abbiamo replicato in più Paesi, come Cina, Etiopia, Egitto e Argentina, e che prevede la presenza diretta sul territorio con impianti nostri, un costante impegno per lo sviluppo economico e sociale della regione e della comunità, la condivisione di conoscenze e l’utilizzo di tecnologie europee, tutelando le risorse naturali e la cultura locale e, nel contempo, promuovendo un corretto e sano stile alimentare.

Qual è il “peso” delle attività internazionali oggi sul Suo business?

Al momento siamo presenti in 25 Paesi, sia con prodotti a marchio proprio sia come private label per la GDO, con oltre 100 linee a marchio privato e più di 3.000 referenze.
I nostri mercati esteri di riferimento sono il Nord America, seguito dai Paesi Scandinavi, Germania, Regno Unito, Francia, Olanda, Austria e Belgio. Attualmente esportiamo in 25 Paesi con una quota del 20% sul fatturato, ma entro i prossimi tre anni puntiamo a rafforzare la nostra presenza sia sui mercati già presidiati che su quelli che rappresentano una grande opportunità di crescita ancora inespressa, compresi i mercati del Middle East.

Nel Vostro percorso di espansione all’estero siete stati supportati da strutture pubbliche e/o da società di consulenza private?

Abbiamo sviluppato in diverse occasioni accordi di filiera e programmi per lo sviluppo economico e agricolo con i governi e gli enti locali. Ne è un esempio l’accordo di coltivazione siglato nel 2013 da ACOS Ethiopia PLC, società del Gruppo Pedon, con due Unions, le cooperative agricole che lavorano nello stato di Oromia della Repubblica Federale di Etiopia. L’accordo prevede l’impegno delle Unioni delle Cooperative nella coltivazione di 121,5 ettari a fagioli rossi e 14 ettari a ceci, seguendo standard internazionali di produzione secondo un rigoroso approccio di filiera. La filiale etiope del Gruppo Pedon fornisce loro le sementi (un totale di 130 quintali) e ritira il prodotto finale sulla base del prezzo di mercato locale prevalente.

Quali sono i Vostri piani futuri di sviluppo? Avete già in mente nuovi mercati da conquistare?

A livello produttivo abbiamo recentemente inaugurato un nuovo stabilimento in Argentina, più ampio e in sostituzione di quello esistente in altra sede sul territorio. Con una capacità produttiva di 18.000 t/anno di cannellini, fagioli e ceci, il sito intende servire l’industria conserviera e di surgelazione di tutta l’area UE, Nord Africa, Middle East e Sud America. L’investimento complessivo di $ 2,5 milioni porta ACOS Argentina – società del Gruppo Pedon - a essere la terza azienda del Paese per quantità esportata in riferimento al mercato dei legumi con una quota tra il 10 e 15% della produzione nazionale e con una previsione di fatturato pari a $ 15 milioni. Questo investimento rafforza ulteriormente la nostra presenza all’estero e sui mercati internazionali e contribuisce a sostenere la crescita in atto secondo un modello di business vincente, replicato in altri Paesi in cui siamo presenti. Inoltre abbiamo di recente avviato un importante progetto per lo sviluppo di filiere agricole biologiche ed etiche in diverse regioni del mondo in cui siamo presenti, coprendo una superficie complessiva di coltivazione pari a 12.000 ettari. A quelle già avviate e consolidate in Italia e in Perù per la quinoa, si sono oggi aggiunte le filiere bio sviluppate in Kazakistan per la produzione di lenticchie verdi biologiche; un progetto che ha visto l’accordo con agricoltori locali per la coltivazione a filiera biologica e controllata di una superficie di 4.000 ettari. Lo stesso modello sarà presto replicato anche in Argentina, Moldavia e Ucraina per la coltivazione di diverse varietà di legumi. Un’iniziativa di rilevanza internazionale che conferma il nostro impegno nel garantire la qualità del prodotto e la sicurezza alimentare e allo stesso tempo tutelare la biodiversità e promuovere la sostenibilità economica delle popolazioni locali.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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