Il nuovo anno si apre con un risultato positivo per l’export italiano fuori dal Vecchio Continente. Secondo i dati pubblicati questa mattina da Istat, a gennaio 2021 è cresciuto dello +0,4% rispetto a dicembre 2020. Tuttavia, questa lieve ripresa non basta a compensare l’ingente perdita dell’ultimo anno che ha visto una contrazione dell’export pari a -12,7 punti percentuali rispetto a gennaio 2020.

Dopo la battuta d’arresto di dicembre, a gennaio l’export verso i Paesi extra Ue registra un contenuto incremento congiunturale pari allo +0,4% cui contribuiscono principalmente (per 1,2 punti percentuali) le maggiori vendite di energia (+6,7%), di beni di consumo durevoli (+5,9%) e di beni intermedi (+3,0%); risultano invece in calo le vendite di beni strumentali (-2,6%).

Nel trimestre novembre 2020-gennaio 2021, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export cresce dell’1,8%; l’aumento è particolarmente sostenuto per energia (+27,7%), mentre si registra un lieve calo per i beni strumentali (-0,7%).

Su base annua, l’export torna a registrare un’ampia flessione (-12,7% da +4,1% di dicembre 2020), spiegata per 10 punti percentuali dalla contrazione delle vendite di beni strumentali (-16,0%) e beni di consumo non durevoli (-14,7%) oltre che dalle minori vendite di energia (-26,2%). Solo le vendite di beni di consumo durevoli sono in aumento (+2,3%).

La flessione è particolarmente ampia verso Regno Unito (-38,3%), Stati Uniti (-20,6%), Paesi OPEC (-17,4%) e Russia (-16,3%). Al contrario, aumentano le vendite verso Cina (+29,3%) e Paesi MERCOSUR (+8,2%).

L’import invece segna a gennaio un calo congiunturale modesto, dello -0,5% rispetto al mese precedente. Tranne che per l’energia (+10,5%), si rilevano diminuzioni congiunturali diffuse, le più ampie per beni di consumo durevoli (-6,1%) e non durevoli (-3,9%).

Se in ottica trimestrale (novembre 2020-gennaio 2021,) l’andamento è stato decisamente migliore, con un aumento delle importazioni pari al +2,4%, determinato soprattutto dalla dinamica positiva di beni di consumo durevoli (+10,6%), beni strumentali (+10,5%) ed energia (+9,9%), si accentua notevolmente invece la flessione tendenziale (-18,0% da -3,2% di dicembre dello scorso anno), per effetto soprattutto della contrazione degli acquisti di energia (-37,2%) e beni di consumo non durevoli (-24,0%).

In drastico calo, rispetto a gennaio dello scorso anno, le importazioni dal Regno Unito (-70,3%), su cui pesano anche gli effetti dell’interruzione della libera circolazione delle merci e quelle dagli Stati Uniti (-23,9%), che registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai Paesi extra Ue27.

La stima del saldo commerciale a gennaio 2021 è pari a +1.707 milioni (+963 a gennaio 2020). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +4.585 milioni per gennaio 2020 a +3.911 milioni per gennaio 2021).

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

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