Coccole, Tecnologia e Nuovi Servizi: la Pet Economy è il Business del Futuro

Coccole, Tecnologia e Nuovi Servizi: la Pet Economy è il Business del Futuro

09 Aprile 2024 Categoria: Marketing Internazionale

Il business che ruota intorno agli animali domestici è uno dei settori destinati a diventare più prosperi nei prossimi anni, tra nuovi servizi, prodotti e nuove professioni. Vediamo cos’è la Pet Economy e quali sono le ultime tendenze.

Il business degli animali domestici, la cosiddetta Pet Economy, è in forte espansione e si prospetta come uno dei settori più floridi dei prossimi anni. Nonostante le crisi economiche, questo comparto non conosce recessioni, anzi, registra una crescita costante, trainata da un amore sempre più profondo per gli animali domestici.

In Italia sono oltre 65 milioni i pets presenti in 4 famiglie su 10, tra pesci, uccelli, gatti, cani, conigli, criceti e rettili. Una presenza che si traduce in un affetto profondo, tanto che quasi il 90% dei proprietari di pet considera il proprio animale come un figlio o un membro della famiglia a tutti gli effetti, con conseguenti apprensioni, tutele e responsabilità nei loro confronti.

Dirette conseguenze di tale fenomeno di umanizzazione sono la propensione a spendere di più per i propri amici a quattro zampe e la sempre più ampia offerta di prodotti e servizi ad essi destinati.

Secondo l’ultimo rapporto Eurispes, nel 2023 sono stati spesi in media tra i 30 e i 300 euro al mese per i propri amici animali, con il dato relativo a chi spende più di 300 euro al mese (4,4%) più che raddoppiato rispetto all’1,6% del 2022. Secondo i dati diffusi da Circana (ex Iri), nell’anno in cui, per colpa dell’inflazione, le vendite dei beni di largo consumo in generale sono rallentate a volume dell’1,8%, quelle dei prodotti destinati alla cura degli animali sono cresciute del 2,7%. I dati, relativi ai primi dieci mesi del 2023, certificano la salute di un settore decisamente anticiclico che non conosce crisi né recessione. Gli italiani, insomma, perdono potere d’acquisto e sul carrello della spesa tirano la cinghia, ma quando si tratta dei loro amici a quattro zampe non badano a spese. Incuranti del fatto che i prodotti per animali nel 2023 hanno ritoccato all’insù i prezzi più della media: +14,3% contro il 10,8% generale.

L’animale è infatti un componente importante della famiglia a cui va dedicata la massima attenzione. Secondo un’indagine commissionata a Bva Doxa da Purina, oltre il 60% dei padroni intervistati ritiene che l’animale di famiglia li faccia stare meglio, perché riduce lo stress e regala momenti di conforto. Oltre il 50% dei proprietari sceglie cani e gatti per ridurre il proprio senso di solitudine, mentre per un terzo degli intervistati accudire un animale aiuterebbe a sviluppare il senso di responsabilità nei bambini. Tra gli amanti dei cani, c’è anche un 34% che li sceglie per uno stile di vita più sano, dovendo portarli a passeggio più di una volta al giorno, così come c’è un 20% che in presenza di un animale al guinzaglio si sente più sicuro, sia in casa che all’aperto.

Ma non è un fenomeno solo italiano: Eurispes stima che, a livello mondiale, il mercato dei prodotti e dei servizi legati ai pet cresca del 6% l’anno e che passerà dai 232 miliardi di dollari del 2020 a 350 miliardi nel 2027, di cui oltre 3,5 vengono già oggi fatturati in Italia.

Il mercato che ruota attorno alla Pet Economy è eterogeno e comprende diversi segmenti.

Pet food

Il settore del pet food rappresenta la maggior parte delle vendite, con un valore di 2,78 miliardi di euro in Italia nel 2022 e 123,6 miliardi a livello globale, con una crescita del 45% negli ultimi cinque anni. La forte sensibilità nei confronti dell’alimentazione degli animali ha portato le aziende produttrici ad ampliare la loro offerta, inserendo nel loro catalogo diverse variazioni di prodotto che vanno incontro alle esigenze specifiche dell’animale (cibo proteico, per problemi renali, per problemi gastrointestinali, mono-proteico, per intensa attività fisica, etc.). Cresce, inoltre, l’attenzione agli ingredienti, frutto di una maggiore consapevolezza dell’importanza di una dieta sana, composta da materie prime di qualità. Sono sempre più richiesti, infatti, i cosiddetti prodotti human grade, composti cioè unicamente da ingredienti per umani.

Pet “Health &Care”

Questa tendenza a considerare i propri animali domestici come dei figli si è ripercossa anche sui prodotti “pet care”, sempre più simili ai prodotti “baby care” anche nella forma, colori, linee e packaging. Tra questi prodotti ci sono shampoo di tutti i tipi, spray e creme.

La salute dei pet è infatti una priorità, e le spese per visite, vaccini, interventi chirurgici e cure specialistiche sono in aumento. Stando al Rapporto Coop Numisma, si conteggiano 6,8 miliardi di euro di spesa complessiva delle famiglie per il pet care di cui 1,3 miliardi per visite veterinarie (20% del totale), a dimostrazione di quanto la cura sia uno degli aspetti più sentiti dai pet-owner.
E secondo uno studio condotto da Ipsos per Ca’ Zampa, per il 63% dei proprietari, la salute è sempre più al centro della cura dei pet e il veterinario è considerato, per il 58%, l’influencer numero uno quando si tratta di prendere decisioni relative al loro benessere, battendo social e media come fonte di informazioni. Per quasi 1 pet-owner su 2 (48%) è abitudine far visitare il proprio pet con periodicità. Secondo Doxa 3 pet owner su 10 di cani e gatti vanno dal veterinario 1 o 2 volte l’anno e il 25% ci va ogni 4-6 mesi. I dati dimostrano come si stia sviluppando una maggiore consapevolezza nella cura dell’animale domestico secondo un approccio che pone attenzione alla prevenzione: quasi 3 su 10 si recano dal veterinario non solo per le vaccinazioni, ma anche per i controlli di prevenzione delle malattie.

Si investe anche sulle assicurazioni: le polizze su cani e gatti rappresentano un mercato in crescita, che dovrebbe raggiungere gli 11,25 miliardi di dollari entro il 2026.

Pet Fashion

E pure il mondo della moda e degli accessori non è rimasto indifferente al business degli animali.  Se un tempo i capi di abbigliamento venivano acquistati principalmente per cani di piccola taglia, più soggetti a soffrire il freddo, oggi essi vengono richiesti anche per cani di taglia grande, a segnalare un cambiamento nella loro funzione. Per effetto del processo di umanizzazione dei pets, infatti, le tendenze del settore seguono quelle del settore moda per umani: i vestiti per cani non sono più visti in un’ottica di mera utilità, ma vengono considerati veri e propri elementi estetici con la stessa valenza comunicativa che possiede l’abbigliamento per gli umani. La conseguente maggiore domanda di prodotti di tendenza e di qualità ha fatto sì che il settore del lusso si affermasse anche all’interno del mondo pet e così anche i brand più famosi hanno iniziato a produrre linee pet: ad esempio la casa di moda Fendi ha iniziato a vendere cappottini, maglioni, fiocchi, collari e cucce per cani e gatti, Hèrmes ha confezionato ciotole e giochi. Tra i prodotti in voga ci sono anche i passeggini e le borse per trasportare i propri amici a quattro zampe.

Nuove Professioni

Lo sviluppo del mondo pet ha permesso anche la nascita di nuove figure professionali, come quella dei dog e cat sitter, dei toelettatori (coloro che si occupano dell’igiene degli animali in senso totale: lavaggio, spazzolatura, taglio del manto ecc.), degli addestratori e di coloro che si occupano della pet therapy. Proprio la pet therapy rappresenta un’offerta ancora giovane e poco nota, ma che sta diventando sempre più comune, data anche la presenza di veterinari e di psicologi specializzati nel mondo animale. Alcuni animali sono molto importanti per le attività terapeutiche di persone disabili o con specifiche patologie. È frequente, ad esempio, che nelle residenze per anziani vengano organizzate attività con animali come cani e gatti. In questo modo, gli ospiti non vengono soltanto intrattenuti per qualche ora, ma traggono un diretto sollievo dall’interazione con gli animali.

Turismo Pet Friendly

Sono sempre di più, inoltre, le persone che scelgono di godersi le vacanze assieme al proprio cane: basti pensare che durante la scorsa estate oltre 8,5 milioni italiani hanno scelto di partire in vacanza con il proprio animale da compagnia, come riportato da un’analisi di Coldiretti/Ixè. Un trend così forte da spingere la crescita a tripla cifra del mercato degli hotel pet-friendly: secondo uno studio condotto da Future Market Insightsinfatti, questo specifico settore passerà dai 4,3 miliardi di dollari di valore registrati nel 2022 ai quasi 9,7 del 2032, con una crescita addirittura del 124% in soli dieci anni. Questi hotel offrono persino anche servizi di toelettatura, veterinario, dog sitting, spa e dog beach.

Nuove tecnologie a servizio degli animali

Ovviamente, nemmeno le nuove tecnologie potevano rimanere esenti.  Il maggiore campo di impiego delle tecnologie nel settore pet riguarda il monitoraggio dell’attività e della salute degli animali. Si tratta di dispositiviapp, console, webcam e collari hi-tech creati per tenere sotto controllo i propri amici a quattro zampe in qualsiasi momento della giornata.
Per molti padroni, lasciare a casa da solo il proprio animale rappresenta una grande preoccupazione, motivo per cui sono state create apposite telecamere per osservare a distanza ciò che succede in casa e come si comporta il proprio pet. Dopo averle connesse alla rete Wi-Fi, queste telecamere sono facilmente governabili tramite il proprio smartphone e, oltre a permettere di sorvegliare il proprio animale, le più evolute permettono anche di parlare ed interagire con loro: alcuni dispositivi prevedono la possibilità di premiare il pet rilasciando delle crocchette, attraverso un comando attivabile a distanza dal cellulare; altri, invece, includono giochi interattivi.

Persino il mondo dell’intelligenza artificiale ha fiutato la passione crescente per gli animali da compagnia e il mercato della pet economy. Numerose aziende sono al lavoro con ricercatori e sviluppatori per approfondire la biometria e i sistemi di rilevazione intelligente: algoritmi elaborati in tal senso potranno consentire di identificare un cane che si è smarrito, aprire e chiudere automaticamente le porte di casa con una gattaiola con riconoscimento facciale, comprendere davvero i sentimenti e forse parlare con il proprio animale domestico, o quanto meno capirne meglio la comunicazione.

La Pet Economy, insomma, è un fenomeno in crescita che non si limita solo all’amore per gli animali, ma rappresenta un vero e proprio trend sociale con un impatto significativo sull’economia in grado di offrire grandi opportunità ad imprese e professionisti di ogni settore.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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