Cosmesi in Medio Oriente: la Bellezza è sempre più Digital

Cosmesi in Medio Oriente: la Bellezza è sempre più Digital

22 Ottobre 2020 Categoria: Health & Care

Il Medio Oriente mostra un solido tasso di crescita a livello globale ed uno sviluppo molto interessante del settore cosmetico. Le tendenze sempre più rivolte a prodotti naturali ed i nuovi canali di vendita digitali rappresentano una grande occasione per il Made in Italy.

Le aziende del settore cosmetico hanno davanti a sé un nuovo attraente mercato, sinora del tutto marginale, ovvero quello del Medio Oriente. Secondo le proiezioni di Goldstein Research - Middle East Cosmetics Market, il mercato di quest’area geografica dovrebbe arrivare al valore di 32,2 miliardi di dollari intorno al 2025, contro i 19,6 del 2017, quindi con una crescita media annua del 6,4%. Numeri molto promettenti per le aziende del settore, e soprattutto per quelle italiane, le cui esportazioni nel 2019 hanno raggiunto quota 5 miliardi euro, in costante crescita dal 2009, con un tasso dell’11% medio annuo.

Il traino principale arriva da una sempre più numerosa generazione di consumatrici, ricche, giovani e attente all’estetica, al benessere psicofisico e alla cura di sé e che utilizza sempre più i canali digitali per gli acquisti.

Un altro trend che caratterizza infatti i consumi della cosmesi in Medio Oriente è la predilezione per gli acquisti online. Da una recente analisi condotta da NewLine emerge un significativo incremento della quota dell’online sul totale fatturato generato dai prodotti dermocosmetici, che ha portato ad una crescita del valore dei cosmetici acquistati online di oltre 20 milioni di euro nei soli primi cinque mesi del 2020.

Secondo uno studio di Google e Bain & Company del 2019, quasi il 60% degli acquirenti nella regione del Golfo e in Egitto ha acquistato articoli di bellezza online almeno una volta, principalmente utilizzando uno smartphone (57% contro il 29% da desktop) ed il valore del carrello è stato in media di $ 90 online contro $ 59 per le vendite in negozio.

I marchi di cosmetici premium locali hanno registrato un’eccellente crescita negli ultimi anni. Ad esempio, Arabian Oud ha registrato un aumento delle vendite del + 170% tra il 2010 e il 2015, rendendolo il quinto marchio più venduto nella regione del Medio Oriente. Anche Namshi, noto marketplace nel settore fashion, ha lanciato una divisione di bellezza e profumi nel 2015 e Souq, il marketplace più usato in Medio Oriente, ha collaborato con Rasasi Perfumes per espandere la sua selezione di fragranze orientali nel 2016.

Anche i social media e la crescente popolarità degli influencer hanno svolto un ruolo fondamentale nel guidare il coinvolgimento dei consumatori e la conversione online. Huda Kattan, una delle beauty blogger più famose al mondo, ad esempio, ha stabilito una presenza significativa su YouTube (2,4 milioni di abbonati; 100 milioni di visualizzazioni video) ed è riuscita a costruire un importante marchio di bellezza, Huda Beauty, che ha alimentato la domanda online.

Ma quali sono i principali marketplace del settore cosmetico in Medio Oriente?

Le piattaforme esclusivamente online sono Boutiqaat, Perfume Souq, Souq, Bashartek e ovviamente Amazon.

Mentre i maggiori retailer omichannel, cioè che operano sia nell’e-commerce che attraverso negozi fisici sono: Sephora, Mac Cosmetics, Lifestyle e Wojooh.

Una vetrina su queste piattaforme sarebbe una grande occasione per molte aziende che così potrebbero posizionarsi in più mercati del Medio Oriente, come già hanno fatto molti marchi big del Made in Italy.

Cosmetica e Certificazione Halal

Anche per i prodotti cosmetici è possibile ottenere la certificazione Halal con l’obiettivo di assicurare al consumatore che il prodotto o servizio che sta per acquistare rispetti le regole della Shari’ah, sia per quanto riguarda gli ingredienti che lo compongono che per il processo produttivo, la promozione e i canali distributivi attraverso cui il prodotto circola.

Non si tratta, tuttavia, di cosmetici pensati esclusivamente per una clientela islamica. Come sottolineato dal presidente di Aideco Leonardo Celleno “Il target in realtà è un po’ più ampio e diffuso perché coincide, ad esempio, con la filosofia del ‘cruelty free’ e della materia naturale non chimica. Molte persone sono affascinate da come il cosmetico halal è fatto e certificato: non contiene parti d’animale, non contiene sangue o alcol, quindi molto spesso i consumatori non musulmani si sentono protetti da questa filosofia. La cosmesi halal si rivolge anche al consumatore attento all’ambiente, a ciò che mangia, a chi cerca una sorta di purezza anche nel cosmetico”. Per tale ragione, sono molti anche i Paesi occidentali (Francia, Gran Bretagna e soprattutto Stati Uniti) che negli ultimi anni si sono interessati a questo tipo di prodotti.

Ecco che questa potrebbe essere una grande opportunità per le aziende italiane che operano nel campo cosmetico, ovvero allineare i prodotti a marchio halal con quelli naturali, biologici e vegani, che caratterizzano da sempre la produzione cosmetica Made in Italy e la cui domanda è in forte aumento negli ultimi anni.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Cristiana Oliva, redazione@exportiamo.it

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