L'Export di Mobili Rimane Stabile ma Bisogna Diversificare i Mercati

L'Export di Mobili Rimane Stabile ma Bisogna Diversificare i Mercati

20 Luglio 2023 Categoria: Design

L’analisi di Federlegnoarredo sui risultati del primo trimestre fotografa l’andamento stabile e positivo dell’export di mobili, ma i mercati di punta del made in Italy si stanno riposizionando: USA, Germania e Cina rallentano, ma nuove interessanti opportunità stanno nascendo, ad esempio, in Medio Oriente. 

La filiera legno-arredo nei primi tre mesi del 2023 ha esportato complessivamente per un valore di 4,98 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai primi tre mesi del 2022 con -0,3%. È ancora una volta la Lombardia a confermarsi la prima regione per valore esportato con 1,2 miliardi di euro (29% sul totale), in aumento del 3,9% sul primo trimestre 2022. A seguire il Veneto (+1,3%) con un valore esportato pari a 991 milioni di euro, mentre il Friuli Venezia-Giulia con 581 milioni di euro segna una flessione (-3,8%). Sono le Marche, al quinto posto, con 242 milioni di euro esportati, a registrare la crescita più consistente (+11,1%) mentre la Puglia, in ottava posizione con 105 milioni di euro esportati segna quello che è il calo più marcato (-20,8%). Treviso (-0,6%) e Pordenone (-2,8%) nonostante il segno negativo si confermano le prime due province in termini di export della filiera legno-arredo; seguono Monza e Brianza e Milano, in crescita rispettivamente del +2,3% e del +9,6%. 

Sono i dati elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo su fonte Istat che fotografano l’andamento nell’avvio di anno dell’export del legno-arredo che ha, proprio nell’export di mobili, la sua punta di diamante: circa 3 miliardi di euro e un + 0,3% rispetto al primo trimestre 2022 che corrisponde a un andamento pressoché stabile. Nella top ten dell’export di mobili è la Francia ad aggiudicarsi il primo posto con un +5,4%, mentre gli Stati Uniti, al secondo posto, registrano una brusca battuta d’arresto con un -9,5%. Terza posizione per la Germania con un + 4,6%, al quarto posto il Regno Unito a +3,1%, mentre la Cina ancora al settimo posto, ma con un -17,6%. La Russia scende fino all’undicesimo posto con un -24,2%, mentre l’Arabia Saudita risale la classifica fino ad arrivare al sedicesimo posto grazie a un +27,2% e al trentaduesimo troviamo il Kuwait con un + 28,2%.  

Export mobili Lombardia

Con quasi 820 milioni di euro di export di mobili la Lombardia mantiene il suo primato sulle altre regioni e registra una crescita del 2,7% rispetto ai primi tre mesi del 2022.  Francia (-0,6%), Stati Uniti (-2,1%), Germania (+0,2%), le prime tre destinazioni; al quarto posto la Cina a -4%, mentre il Regno Unito, al sesto posto con un +22,5%, gli Emirati Arabi Uniti all’ottavo posto con +26,3%, l’Austria al dodicesimo posto con +32,9% e l’Arabia Saudita diciassettesima con un + 19,4% sono le destinazioni con la crescita più consistente. 

Export mobili Veneto

Le esportazioni di mobili del Veneto (785 milioni di euro; +1,1%) crescono in maniera decisa in Francia (+16,2%), che apre la top ten superando la Germania (+1,0%) slittata al secondo posto. Al terzo troviamo ancora gli Stati Uniti nonostante un -11,8%.La Russia al nono posto e la Cina al decimo registrano i cali più significativi rispettivamente -27,9% e -20,4% tra i primi 10. In flessione anche le esportazioni verso gli Emirati Arabi -16,6% e il Canada -27,7%. Mentre le esportazioni verso l’Arabia Saudita al ventesimo posto crescono del +33,6%. 

Export mobili Friuli Venezia Giulia

Le esportazioni di mobili del Friuli Venezia-Giulia con 488 milioni di euro segnano un arretramento pari al 3%. Il Regno Unito si conferma la prima destinazione (+3,9% la crescita sui primi tre mesi del 2022), la Francia, stabile a -0,1% sale al secondo posto superando gli Stati Uniti che registrano una flessione del 21%. Bene anche Germania (+18,9%), Spagna (+33,9%) e Svezia (+42,4%) tra le top10. Russia (-23,2%), Cina (-12,7%), EAU(-35,4%) scendono rispettivamente al quindicesimo, diciassettesimo e ventesimo posto. 

Export mobili Marche

Le Marche (166 milioni di euro; +13,5%) crescono verso i primi mercati (Francia +17,8%, Stati Uniti +5,3% e Germania +31%); stabile il Regno Unito, (+1,2%) mentre la Cina al quinto posto con un -2,2% e la Russia al nono posto (-11,5%) gli unici Paesi con andamenti negativi. Andamento dinamico soprattutto verso l’Arabia Saudita all’ottavo posto con +150,6% e il Belgio +103,6% al decimo posto. A livello provinciale, anche per il mobile è Treviso la provincia che esporta di più (478 milioni di euro; stabile a -0,6%) seguita da Pordenone (-3,3%). Ma sono Monza e Brianza, Como e Milano insieme a registrare la crescita maggiore rispetto ai primi tre mesi del 2022 (+4,1%). 

“Se i dati della filiera possono essere moderatamente rassicuranti grazie a un trimestre stabile che vede Lombardia e Veneto trainare i risultati, è l’export dei mobili che dà qualche segnale poco confortante e che ha trovato riscontro anche nei dati sulla produzione industriale di maggio 2023 su maggio 2022, con un -17,4% per il legno e un -8,5% per il mobile. Un calo – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo - che possiamo dire fisiologico dopo due anni che definire eccezionali è un eufemismo. Ma non possiamo far finta di non vedere come i mercati di punta del nostro Made in Italy si stiano riposizionando. Gli Usa, pur rimanendo il secondo Paese registrano un -9,5%, la Germania slitta al terzo posto e la Cina, ancora al settimo posto, registra un-17,6%.

“Campanelli d’allarme? Forse non ancora così evidenti - conclude Feltrin - ma indicativi di una direzione di marcia di cui le aziende è indispensabile prendano coscienza quanto prima. In tal senso, accogliamo positivamente l’imminente presentazione dei nuovi bandi Simest a valere sul Fondo 394, a cui la Federazione ha collaborato con proposte concrete. Servono infatti misure efficienti per favorire l’internazionalizzazione delle imprese e l’apertura verso mercati fino ad ora poco esplorati. Penso agli Emirati Arabi e all’Arabia Saudita. Diversificare e aprire nuove rotte sono le parole d’ordine per affrontare un mercato ormai lontano dalle certezze del passato”.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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