Secondo i dati dell’Ufficio del Registro Nazionale del Commercio, al 31 dicembre 2015, il numero delle imprese a partecipazione italiana presenti in Romania è aumentato di 2.203 unità (+5,6%), passando da 39.556 del dicembre 2014 a 41.759. Di queste, 24.105 sono attive, con un capitale versato di circa 1,6 miliardi di euro.

Gli imprenditori italiani sono stati tra i primi investitori ad intravedere le opportunità offerte dalla Romania nel periodo immediatamente successivo alla rivoluzione del 1989, quando il Paese si è aperto al libero mercato, ma è con l’accesso all’UE ed il conseguente sostegno comunitario che il Paese ha sperimentato la più forte crescita nella presenza imprenditoriale straniera sul proprio territorio.

In particolare molte aziende italiane hanno scelto di intraprendere il proprio percorso di internazionalizzazione in Romania e, ormai da oltre 10 anni, l’Italia rappresenta il principale partner economico della Romania per numero di imprese presenti mentre si si colloca al secondo posto per interscambio commerciale.

Inoltre il Belpaese occupa anche il settimo posto - con 1,54 miliardi di dollari - nella graduatoria del capitale totale sottoscritto, classifica guidata da Olanda (8,2 mld), Austria (4,7 mld) e Germania (4,6 mld).

La presenza imprenditoriale italiana è ormai diffusa in tutto il Paese, anche se i dati mostrano ancora una certa concentrazione nelle zone del Paese che per prime sono state interessate dagli investimenti italiani. Tra queste, è rilevante la tradizionale presenza dei nostri imprenditori nel Nord-Ovest, in particolare nella provincia di Timis, dove si è riprodotto un vero e proprio modello distrettuale italiano (2.864 aziende italiane e miste attive).

In tale area geografica e nelle province limitrofe (Arad, Bihor, Cluj) è ancora concentrato quasi un terzo delle presenze imprenditoriali italiane in Romania (il 34,3%), mentre un quinto delle nostre aziende ha investito nella municipalità di Bucarest (il 21,8%). Il maggior numero di aziende è attivo nella municipalità di Bucarest e nella provincia di Timis, e in generale nella regione del Nord-Ovest e della Transilvania (Arad, Bihor, Cluj e Brasov).

I settori che si ritiene siano particolarmente interessanti per sviluppare azioni di promozione degli IDE italiani in Romania sono quelli delle infrastrutture, della produzione di energia (in particolare quella rinnovabile), agricoltura, gestione dei rifiuti, trasformazione alimentare, industria metalmeccanica, sanità ed outsourcing.

Secondo il capitale versato dalle aziende a partecipazione italiana al primo posto si trova il settore delle intermediazioni finanziarie (16%), seguito dal settore della gomma e plastica (15%) e delle transazioni immobiliari (11%).

Nei settori manifatturieri tradizionali che hanno vissuto un boom d’investimenti negli anni ’90 (come l’industria alimentare, la produzione di articoli di abbigliamento, pelletteria, lavorazione del legno e la fabbricazione di mobili), la presenza non è più significativa, i produttori tessili rappresentando soltanto il 3% ed i produttori di abbigliamento solo l’1%.

Si rileva un’immagine del Made in Italy eccellente nel Paese e, nel corso dell’ultimo decennio, l’appeal dei prodotti italiani è via via cresciuto anche grazie al positivo andamento dell’economia romena che sta dimostrando un certo dinamismo ed è prevista in crescita di oltre il 4% durante l’anno in corso.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Carlotta Loi, redazione@exportiamo.it

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