Oggi la Germania rappresenta per l’Italia il primo Paese in termini di export grazie ad un business quantificabile in 51 miliardi di euro nel 2015, con una previsione di crescita potenziale di 5,4 miliardi (+10,5%) per il 2019 (fonte Sace).

Non solo, il Paese è tra i più solidi e stabili in Europa dal punto di vista economico, politico e sociale. La Germania è inoltre lo Stato più popolato d’Europa (81,6 milioni di abitanti), ha un PIL pro capite elevato (47.033$) e vive un periodo florido in cui si mescolano aumento dei consumi (+0,8%), dell’occupazione (i disoccupati attualmente sono intorno al 5%), dei salari (+3%) e degli investimenti (+1,5%).

Importante è anche il dato che riguarda il settore dell’edilizia che nell’ultimo anno è cresciuto del 2% circa. E’ chiaro che, in un quadro del genere, è la Germania il vero traino per la (lenta) ripresa europea. Fra i vantaggi di fare business con Berlino vi è certamente poi la vicinanza geografica e dunque la facilità d’accesso al mercato oltre ad una crescente richiesta di prodotti Made in Italy di qualità. Non a caso Sace attribuisce al Paese un punteggio pari a 78/100 (secondo soltanto a quello dell’Arabia Saudita) nell’export opportunity index, indice che misura le opportunità per i prodotti nostrani sui mercati esteri.

Commercio estero

Il 71% delle importazioni tedesche vengono dall’Europa ed i principali partner commerciali sono Francia (7,3% del totale), Italia (5,1%) e Spagna (2,8%); negli ultimi anni sta aumentando la quota di mercato della Cina, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di bassa qualità.

I settori nei quali l’Italia esporta maggiormente verso la Germania sono meccanica strumentale (17%), metalli (13%), mezzi di trasporto (12%), chimica (10%), tessile e abbigliamento (8%), gomma e plastica (7%). In crescita anche il comparto alimentare che nel 2015 ha registrato vendite per 3,2 miliardi di merce ed in effetti, come conferma un sondaggio realizzato da Forsa-Instituts, la cucina del Belpaese è la più apprezzata tra le cucine straniere dai tedeschi (61% delle preferenze).

Interessante è anche lo sviluppo dell’e-commerce in Germania: secondo le stime gli utenti che acquistano su internet passeranno dagli attuali 48.6M a circa 56.2M (+15%) e soltanto nel settore food da 11.2M a 18.7M (+67%). Questo dato può rappresentare una grande opportunità per le piccole-medie aziende italiane che potrebbero approfittare della leva dell’e-commerce per raggiungere a costi più ragionevoli il mercato tedesco. Crescono anche le importazioni italiane dalla Germania che nel 2015 hanno toccato quota 56,8 miliardi di euro, con un aumento del 4,5% rispetto all’ anno precedente.

Infine è importante fare un po’ di chiarezza anche a livello geografico, vista la vastità del territorio e le marcate differenze culturali. Dal punto di vista del territorio la Germania è costituita da 16 regioni (land), di cui le più ricche per reddito medio sono Hamburg, Brema, Hessen, Baden-Wurttemberg, Saarland, Baviera e Vestfalia, localizzate per lo più nella parte ovest del Paese. La città più grande della Germania è la capitale Berlino con 3.4 milioni di abitanti, seguita da Amburgo (1.8M) e Monaco (1.3M). Francoforte sul Meno (662.000) è il più importante centro finanziario. Per quanto riguarda i land più densamente popolati troviamo Berlino (3.785 abitanti per km²), Hamburg (2.296 abitanti per km²) e Brema (1.561 abitanti per km²).


La fascia d’età più cospicua è quella che va dai 30-44 anni (18.5% del totale), mentre l’età media si attesta a 46.1 anni, facendo della Germania il Paese più vecchio del mondo insieme al Giappone (fonte CIA). Per quanto riguarda invece le diverse etnie presenti sul territorio tedesco vi è una discreta presenza di turchi (1.9%) seguiti da polacchi (0,8%) e italiani (0,7%). In definitiva la Germania si presenta come mercato di sbocco ideale per le aziende italiane, soprattutto per chi inizia ad affacciarsi ai mercati esteri: la solidità economica e finanziaria, unita alla vicinanza logistica e all’apprezzamento del made in Italy, sono punti di forza determinanti per chi sceglie il Paese tedesco come destinatario dei propri prodotti.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it

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