Il Canada rappresenta uno dei mercati più interessanti per le aziende esportatrici italiane, specialmente in seguito alla recente firma del CETA con l’Unione Europea. Ecco quali sono i passi principali da compiere per esportare i prodotti italiani nel Paese nordamericano.

I rapporti commerciali tra Roma ed Ottawa sono destinati a crescere anche perché, attualmente, il Canada rappresenta soltanto il 25° mercato di sbocco per il Made in Italy, grazie ad un export in valore che nel 2016 ha raggiunto quasi 4 miliardi di euro con un aumento costante dell’1.3% nell’ultimo triennio.

I settori produttivi italiani più apprezzati dai buyer canadesi sono meccanica strumentale (24%), alimentari e bevande (14%), mezzi di trasporto (13%), tessile e abbigliamento (9%) e chimica (7%).

Fra i fattori trainanti per la crescita del nostro export in Canada spiccano la crescita economica e demografica del Paese e la folta presenza di italiani soprattutto in Ontario e Quebec, due elementi da tenere assolutamente in considerazione.

I documenti necessari per l’importazione

I documenti richiesti dalle autorità doganali canadesi (in duplice copia) per l’importazione sono i seguenti:

- Fattura proforma redatta in inglese o francese;
- Documenti di trasporto con una descrizione dettagliata della merce;
- Certificato di origine per la determinazione dei dazi applicabili;
- Form B3 (Canada Customs Coding Form);
- Licenze d’importazione e/o certificati d’ispezione, di sanità e/o altro a seconda del tipo di prodotto e alle richieste delle autorità federali;
- I documenti possono essere cartacei o, se autorizzati, essere trasmessi in via telematica.

In caso di spedizioni superiori a 6.000 euro l’esportatore deve avere lo status di esportatore registrato con un numero REX da indicare nella dichiarazione di origine.
Per ulteriori informazioni si consiglia di visitare il sito delle autorità doganali canadesi.

Etichettatura dei prodotti alimentari

Per ciò che concerne l’etichettatura dei prodotti alimentari è importante attenersi agli standard canadesi per evitare problemi nella procedura d’importazione:

- Il nome del prodotto e il peso netto devono apparire sulla superfice esposta in doppia lingua (inglese e francese);

- Il nome e l’indirizzo del produttore o importatore devono essere segnalati su qualsiasi lato del prodotto, così come la lista degli ingredienti (tranne quello inferiore, ossia il fondo!);

- Se la data di scadenza è inferiore ai 90 giorni deve essere segnalata in etichetta;

- Tutte le informazioni obbligatorie devono essere in doppia lingua (inglese e francese), tranne il nome dell’entità responsabile (Es. Importatore);

- Altri elementi obbligatori: tabella dei valori nutrizionali, Paese di origine, dichiarazione di prodotti allergeni, unità di misura (ml, mg, porzioni), codice a barre, altre informazioni obbligatorie a seconda del tipo di prodotto.

La Canadian Food Inspection Agency detta le linee guida per questioni inerenti l’etichettatura dei prodotti alimentari.

I canali di distribuzione

I principali canali di distribuzione per prodotti alimentari in Canada sono:

- Catene di supermercati e supermercati indipendenti: in crescita per l’offerta dei prodotti gourmet, sempre più richiesti dai consumatori. Sono i canali più importanti, anche se i supermercati indipendenti stanno lasciato il posto alle grandi catene della GDO;

- Convenience Store: sono localizzati in aree di grande traffico, con uno spazio limitato rispetto ai supermercati. Sono generalmente aperti 24/24 ed offrono una gamma di prodotti di rapido e facile consumo;

- Delicatissen: offrono generalmente prodotti di qualità, anche a carattere etnico. Sono per la maggior parte negozi indipendenti che soffrono la concorrenza dei supermercati;

- Negozi specializzati: offrono prodotti di qualità elevata, selezionata ed esclusiva generalmente freschi e non in scatola. Come strategia principale puntano molto alla degustazione e poco alle attività di branding;

- Discount Store: trattano prodotti di medio-bassa qualità, in formati multipli focalizzati sul risparmio;

- Horeca: questo rappresenta uno dei principali canali di entrata per i prodotti di qualità, per i ristoranti solitamente è lo chef che sceglie i prodotti.

Per ciò che concerne la distribuzione di alcolici in Quebec, la SAQ (Socieètè des alcools du Quebec) è l’organismo federale delegato per la vendita di alcolici nella provincia francofona. In Ontario invece esiste l’LCBO (Liquor Control Board of Ontario), mentre l’Alberta è l’unica provincia che ha liberalizzato la commercializzazione di alcolici (ma l’importazione rimane sempre esclusiva dei Liquor Control Board).

In British Columbia i due enti responsabili per la distribuzione di bevande alcoliche sono la LDB (“BC Liquor Distribution Branch”) e la LCLB (“Liquor Control and Licensing Branch”). La birra e alcuni tipi di vini possono essere venduti nei negozi di alimentari e nei corner store. I distillati, vini e birre selezionate possono essere venduti solo nei negozi autorizzati.

Per approfondire i requisiti preliminari per esportare in Canada a seguito dell’introduzione del CETA si rimanda al nostro approfondimento al riguardo.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it

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