Come e perché investire in Armenia, la nuova porta del mercato eurasiatico

L’Armenia è uno stato geograficamente piccolo ma molto importante dal punto di vista strategico perché situato al crocevia tra Europa ed Asia. Grazie alle politiche degli ultimi anni l’Armenia vanta oggi uno tra i regimi di investimento più aperti al mondo. Il Paese si colloca infatti al 47° posto fra 190 paesi nella classifica “Doing Business 2018” della Banca Mondiale (che “misura” la facilità o meno di fare impresa in un dato paese), e si classifica al 44° posto nell’Indice 2018 sulla libertà economica della Heritage Foundation. Scopriamo insieme il quadro giuridico e il piano di incentivi che rendono l’Armenia una meta particolarmente attraente per gli investitori esteri.
Quali sono le principali forme societarie esistenti?
Il Codice Civile della Repubblica d’Armenia (artt. 72-116) definisce le seguenti più comuni società commerciali con personalità giuridica:
Al di fuori degli organismi con personalità giuridica, gli imprenditori stranieri possono comunque operare tramite una filiale o una rappresentanza.
Qualsiasi persona di qualunque nazionalità o residenza può essere direttore o investitore in una società armena. Alle società estere non è richiesto di tenere riunioni in Armenia, aprire conti in banche locali o assumere direttori, impiegati, agenti o segretari locali. Il patrimonio creato con i contributi degli investitori e quello prodotto o ottenuto dalla società commerciale con la sua attività appartiene agli investitori, secondo il diritto di proprietà.
Modalità operative di costituzione delle società
La legge armena garantisce un processo di formazione delle società molto snello che richiede solo pochi step ed è gratuito:
Adempimenti fiscali e “Convenzione contro le doppie imposizioni”
In Armenia la pressione fiscale è al 23,8% contro una media europea del 33%. Il sistema fiscale armeno ha due tipi di tasse: quelle statali (IVA, imposta sul reddito, tassa sulle accise) e tasse locali (tassa sulla proprietà, tassa sui terreni).
L’IVA applicata è generalmente del 20%, ma ci sono varie eccezioni che prevedono l’esenzione totale per alcune transazioni e operazioni (ad esempio quelle connesse con aiuti umanitari e beneficenza, l’istruzione e il materiale scolastico ed educativo, i servizi finanziari e assicurativi, la fornitura di giornali e periodici, i medicinali veterinari, i fertilizzanti, le prestazioni sanitarie). Può essere pagata mensilmente oppure ogni 4 mesi, ma la scelta deve essere effettuata al momento della registrazione.
Anche l’imposta sugli utili, sia per i residenti che per i non-residenti è del 20%. Tuttavia, i dividendi, gli interessi e le royalties sono tassati al 10%.
Il 5 maggio 2008 è entrata in vigore la legge n. 190 del 25 ottobre 2007 con cui è stata ratificata la Convenzione tra i governi della Repubblica italiana e di Armenia per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e prevenire le evasioni fiscali, firmata a Roma il 14 giugno 2002. Le imposte da tenere in considerazione per l’Armenia sono: l’imposta sugli utili, sul reddito, patrimoniale, sui terreni. La Convenzione prevede per entrambi i paesi l’imputazione ordinaria, con deduzione del credito d’imposta per le imposte assolte nell’altro paese contraente.
Incentivi e garanzie per gli investimenti
La legge sugli investimenti esteri fornisce agli investitori stranieri un trattamento non discriminatorio, applica la clausola della nazione più favorita, nonché diritti e privilegi chiave per gli investitori stranieri come:
L’Armenia ha inoltre firmato trattati bilaterali sulla promozione e protezione degli investimenti con 41 Paesi e per questo:
Questi elementi, uniti alle caratteristiche geopolitiche ed economiche dell’Armenia, fanno di quest’ultima la porta ideale per l’accesso al mercato eurasiatico e iraniano.
Inoltre, attualmente sul territorio armeno esistono tre zone franche: la Meridian Free Economic Zone, specializzata in gioielli, diamanti e orologi; la Alliance Free Economic Zone, orientata alla produzione ed esportazione di prodotti nel campo dell’elettronica, delle biotecnologie, del design e delle energie rinnovabili; e la Meghri Free Economic Zone recentemente inaugurata al confine con l’Iran. Le società che ottengono l’autorizzazione ad operare nelle zone franche possono godere di ulteriori benefici con pressione fiscale uguale a zero per gli utili generati, l’IVA, la tassa sulla proprietà e le dogane.
Dove investire?
Su tutti spicca il settore agroindustriale, ed in particolare la filiera legata al biologico,in forte e costante crescita grazie alle strategie messe in campo dal governo volte a migliorare la produttività e rafforzare l’industria di trasformazione.
Poi le infrastrutture, in particolare quelle stradali e ferroviarie: il sistema infrastrutturale armeno risulta infatti parecchio datato ed ha urgente bisogno di ammodernamenti e miglioramenti per dare concretezza alla funzione di hub a cui l’Armenia aspira.
Un altro settore su cui puntare è quello energetico, perché, nonostante il recente boom delle rinnovabili, è diffusa la consapevolezza di dover aumentare la produzione di energia da fonti pulite (questo è un comparto dove tra l’altro sono disponibili finanziamenti di istituzioni internazionali).
Il turismo infine è un altro settore chiave dell’economia armena che registra tassi di crescita sostenibili e dinamici, comprovati sia dal numero di visitatori (1.494.779 nel 2017) che dagli investimenti diretti nella costruzione alberghiera ed infrastrutture correlate.
Il governo offre uno speciale approccio basato sulla domanda degli investitori per ogni singolo progetto di investimento, proponendo l’opzione di incentivi più efficace, un quadro giuridico favorevole e misure pratiche per facilitare i processi aziendali. Per favorire il collegamento tra investitori stranieri e nazionali ha inoltre lanciato una piattaforma che consente di esaminare i diversi progetti divisi per attività, settori o localizzazioni, ottenendo tutte le informazioni necessarie.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it
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