Cominciano già a farsi sentire i primi effetti della seconda ondata di contagi: ad ottobre si interrompe infatti la fase di ripresa congiunturale dell’export verso i Paesi extra Ue iniziata a maggio.

Ad ottobre, rispetto al mese precedente, l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i Paesi Extra UE27, una diminuzione delle esportazioni pari al -2,6%. La flessione su base mensile dell’export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è dovuta in particolare al calo delle vendite di beni intermedi (-6,1%) e beni di consumo non durevoli (-1,9%).

Ciononostante, su base trimestrale, l’export segna una crescita sostenuta (+16,1%), estesa a tutti i raggruppamenti e più significativa per i beni di consumo durevoli (+31,0%), i beni strumentali (+21,4%) e l’energia (+19,6%).

L’export torna tuttavia a registrare un’ampia flessione su base annua (-10,0%), che è però influenzata da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) registrate a ottobre 2019; al netto di queste, la flessione è meno marcata (-6,0%) ed è dovuta soprattutto alla contrazione delle vendite di energia (-47,6%), beni strumentali (-12,3%) e beni di consumo non durevoli (-10,0%).

Il calo tendenziale dell’export è più marcato verso Paesi ASEAN (-25,5%), Stati Uniti (-20,1%), Russia (-18,4%), Giappone (-15,5%) e Regno Unito (-14,6%), mentre risultano in aumento le vendite verso Paesi MERCOSUR (+16,6%), Svizzera (+6,0%) e Cina (+2,0%).

Per quanto riguarda invece l’import, dopo il lieve calo di settembre, si registra un rialzo congiunturale del +1,7% cui contribuisce principalmente l’aumento degli acquisti di beni di consumo durevoli (+7,7%), beni strumentali (+5,2%) e beni intermedi (+2,5%), mentre diminuiscono quelli di energia (-2,7%) e beni di consumo non durevoli (-0,5%).

Nel trimestre agosto-ottobre 2020, l’import aumenta su base congiunturale del 10,9%, con gli incrementi maggiori per beni di consumo durevoli (+37,0%) e beni intermedi (+23,3%). In calo soltanto gli acquisti di beni di consumo non durevoli (-6,9%).

Su base annua invece l’import segna una contrazione ancora marcata ma sostanzialmente stabile (-12.4%; era -12,3% a settembre), spiegata soprattutto dal forte calo degli acquisti di energia (-43,3%). Aumentano su base annua gli acquisti di beni intermedi (+11,4%).

Gli acquisti da Russia (-49,6%), Regno unito (-19,6%) e Stati Uniti (-17,9%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. In forte aumento gli acquisti dai Paesi OPEC (+27,5%).

La stima del saldo commerciale a ottobre 2020 è pari a +7.085 milioni (era +7.450 milioni a ottobre 2019). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +10.317 milioni per ottobre 2019 a +8.740 milioni per ottobre 2020).

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

Infografica: Morvarid Mahmoodabadi

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