Esportare Vini e Superalcolici negli USA: Tutto Quello che c’è da Sapere sul TTB

Se per esportare prodotti alimentari negli Stati Uniti bisogna fare riferimento alla FDA, nel caso dei vini e dei superalcolici entra in gioco il TTB. Scopriamo insieme cos’è e cosa fa.
Il TTB (Federal Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau) è l’organo federale che si occupa dell’emissione di tutti i documenti necessari alla vendita dei prodotti alcolici negli Stati Uniti, sia per quelli prodotti sul suolo americano che per quelli che vengono importati dagli altri paesi, a cui rilascia le licenze di importazione e distribuzione.
Il TTB, inoltre, va anche nello specifico ad analizzare ed approvare ogni singola bevanda alcolica destinata al consumo negli USA. L’attività più importante del TTB è la cosiddetta formula approval. Si tratta, com’è facile indovinare, dell’analisi e approvazione della formulazione del prodotto stesso. Per “formulazione” si intendono non solo gli ingredienti, ma anche il metodo di produzione a cui il prodotto è stato sottoposto. Per i prodotti meno comuni, o nel caso di ingredienti o metodi di produzione inusuali, il TTB può richiedere dei campioni al fine di effettuare su di essi delle analisi di laboratorio.
Nel caso in cui il TTB giudichi gli ingredienti o il metodo di produzioni inadatti al consumo, ha il diritto di negare l’accesso del prodotto negli Stati Uniti. Tuttavia, sotto consiglio del TTB stesso, è possibile rilavorare la formulazione del prodotto (ad esempio rimuovere/modificare un ingrediente) al fine di ottenere la formula approval.
Ecco quali sono alcuni degli elementi che devono essere obbligatoriamente presenti in etichetta:
Come si può notare al quarto punto, è necessario inserire in etichetta il nome e l’indirizzo dell’importatore. Questo significa che, diversamente da quanto avviene per i produttori di cibo “esteri” che possono rendersi export-ready negli Stati Uniti anche se non hanno ancora trovato un importatore, per i produttori di vini e superalcolici non vale la stessa cosa. Per avere l’autorizzazione ad esportare in USA, infatti, bisogna individuare in primis un importatore, o affidarsi ad un cosiddetto “importatore tecnico”, altrimenti non si può procedere con l’approvazione dell’etichetta.
Formula approval e COLA sono gli elementi di base necessari per poter esportare bevande alcoliche negli Stati Uniti. Tuttavia, non è necessario andare incontro a tutto questo procedimento se si vuole semplicemente inviare della campionatura. In questo caso è possibile richiedere al TTB in qualsiasi momento (anche prima della formula approval) un COLA waiver, un permesso speciale per poter inviare dei campioni. È importante ricordare che ogni campione deve essere marchiato con la dicitura “SAMPLE ONLY - NOT FOR SALE”.
Nonostante il TTB sia l’ente principale che regola questo settore, la FDA mantiene comunque un piccolo ruolo. Ogni produttore (domestico o estero), infatti, dovrà obbligatoriamente registrare il proprio stabilimento presso la FDA.
Vigono, ovviamente, delle eccezioni per tutti quei prodotti il cui grado alcolico è molto basso o in cui la parte alcolica non rappresenta l’elemento principale (ad esempio dolci aromatizzati, etc).
L’export di bevande alcoliche negli USA può risultare più macchinoso rispetto a quanto avviene per i prodotti alimentari, ma le procedure del TTB sono abbastanza veloci e chiare da seguire.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Marianna Niero, redazione@exportiamo.it
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