Mentre gli investimenti statunitensi in Italia sono diminuiti del 71%, a causa della guerra in Ucraina e dei prezzi elevati di cibo ed energia, gli investimenti italiani negli USA sono aumentati del 69%, a dimostrazione della forte attrattività del mercato americano per le imprese italiane.
Nel 2022 i flussi globali di investimenti diretti esteri (IDE) sono scesi a 1,3 trilioni di dollari, con un calo del 12% rispetto al 2021, quando gli investimenti erano rimbalzati dalla pandemia di COVID-19. Questa flessione è attribuita alla guerra in Ucraina, ai prezzi elevati di cibo ed energia e all’aumento del debito pubblico. I progetti di investimento greenfield, invece, sono aumentati del 15% e sono cresciuti in modo uniforme tra le regioni e i settori.
Il calo degli IDE è stato avvertito in modo più acuto nelle economie sviluppate, ma quasi i tre quarti della crescita si sono concentrati proprio in questi Paesi, da cui proviene il 70% della quota mondiale totale.
Gli Stati Uniti sono stati ancora una volta il principale Paese investitore e destinatario di investimenti diretti esteri (IDE), sia in termini di stock, con rispettivamente US$6.581 miliardi in uscita e US$5.255 miliardi di dollari in entrata, sia in termini di flussi annuali, con un valore di US$366 miliardi in uscita e US$285 miliardi di dollari in entrata.
L’Europa si conferma il principale destinatario degli IDE statunitensi con uno stock di US$4.027 miliardi, pari al 61% del totale degli IDE statunitensi all’estero, di cui quasi il 76% è comunque concentrato in quattro Paesi (Regno Unito, Paesi Bassi, Lussemburgo e Irlanda). L’Europa è anche il principale investitore negli Stati Uniti, con uno stock di US$3.396 miliardi (65% del totale degli IDE statunitensi).
Lo stock di IDE statunitensi in Italia nel 2022 è sceso a US$26,6 miliardi (-3,3% rispetto al 2021) e continua a rappresentare meno dell’1% del totale. Lo stock di investimenti italiani negli USA è aumentato a US$39,8 miliardi (+16,4% rispetto al 2021). L’Italia è salita al 15o posto nella classifica dei Paesi investitori (dal 18o) ma continua a rappresentare meno dell’1% del totale.
Per quanto riguarda i flussi di IDE verso l’Italia, nel 2022 gli USA hanno investito US$404 milioni (-71% rispetto al 2021), mentre i flussi di IDE italiani verso gli USA sono aumentati del 69%, raggiungendo i 5,4 miliardi di dollari.
Tra le principali aziende americane che hanno investito in Italia nel 2022-2023: Whirlpool, Enovis, Nordson, Oshkosh, Borgwarner, J.M. Huber e UPS, e i fondi di investimento: APX Capital Group, RedBird Capital Partners.
Tra i principali investitori italiani negli USA nel 2022-2023: Gruppo Ferrero, Gruppo Campari, Illva Saronno, Piovan, Rina, Technoprobe, Technofirma, Investindustrial e Carel Industries.
Per quanto riguarda le operazioni di M&A in Italia, nel 2022 la crescita è stata moderata. Secondo i dati prodotti da ION Analytics (2023), l’attività di M&A italiana ha brillato in un contesto macroeconomico difficile, sia in termini di valore che di volume delle operazioni. Nel 2022 sono state chiuse 980 operazioni per un valore di circa 104 miliardi di euro, rispetto alle 844 operazioni del 2021 per un valore di 85 miliardi di euro.
Anche le operazioni di M&A tra Italia e Stati Uniti sono tornate a crescere, portando opportunità di crescita dimensionale per le nostre aziende.
Tra le operazioni di particolare rilievo: l’acquisizione di Wilderness Trail Distillery da parte dell’azienda italiana di bevande alcoliche Gruppo Campari per 425 milioni di dollari; l’acquisto dell’azienda americana di materie plastiche IPEG da parte di Piovan per 147 milioni di dollari; l’apertura di una nuova sede a Charlotte, NC da parte di Technofirma; l’acquisto di New England Charcuterie da parte di Parmacotto; e il progetto di espansione greenfield del Gruppo Ferrero a Bloomington, IL per un valore stimato di 214 milioni di dollari.
Dal punto di vista americano: l’acquisizione da 800 milioni di euro dell’azienda ortopedica italiana Limacorporate da parte di Enovis, l’acquisto da 960 milioni di euro dell’azienda italiana di agricoltura di precisione ARAG da parte di Nordson, l’acquisizione di Candy Group da parte di Whirlpool per 1,2 miliardi di euro, l’acquisto di BOMI Group da parte di UPS per 870 l’apertura da parte di APX Capital di un fondo da 275 milioni di dollari per produzioni cinematografiche e televisive italiane.
Questi risultati evidenziano l’importanza della relazione tra Italia e Stati Uniti per lo sviluppo economico dei due paesi, rappresentando un importante motore di crescita economica, creando posti di lavoro, aumentando l’innovazione e migliorando la competitività.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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