Verso una Logistica più Smart: l'Italia Abbraccia l'e-CMR

L’Italia, con l’adozione dell’e-CMR, si posiziona all’avanguardia nel processo di digitalizzazione del trasporto su strada. Questa scelta strategica non solo semplifica le operazioni logistiche, ma contribuisce anche a rafforzare la competitività delle imprese italiane nel mercato globale.
L’Italia ha compiuto un significativo passo verso la digitalizzazione del settore dei trasporti con l’entrata in vigore, dal 26 settembre 2024, della lettera di vettura elettronica (e-CMR). Questa innovazione, sancita dall’adesione italiana al Protocollo addizionale alla Convenzione CMR, rappresenta una svolta epocale per l’efficienza e la sostenibilità del trasporto su gomma di merci a livello internazionale.
Prima di addentrarci nell’e-CMR, è fondamentale comprendere però le basi della Convenzione CMR (Convention des Marchandises par Route), siglata a Ginevra il 19 maggio 1956, nata con l’obiettivo di armonizzare la documentazione e le procedure relative al trasporto internazionale di merci su strada. Il testo della Convenzione è stato ratificato da 58 Stati, tra cui l’Italia.
La Convenzione definisce i dati che devono comparire nella lettera di vettura firmata dal mittente, dal vettore per la presa in carico e dal destinatario al ricevimento della merce. Per caratteristiche e valore giuridico la lettera CMR è considerata il documento principe per la prova del trasporto. La lettera di vettura CMR è infatti un documento cartaceo che attesta l’avvenuta presa in consegna della spedizione relativamente al trasporto delle merci su strada quando il luogo di carico ed il luogo di consegna sono situati in due Stati diversi.
Il testo della convenzione stabilisce che la lettera di vettura deve contenere almeno le seguenti indicazioni:
Se del caso, la lettera di vettura deve inoltre contenere le seguenti indicazioni:
Fino a poco tempo fa, la lettera di vettura CMR veniva prodotta solo in formato cartaceo mentre oggi, alla luce del processo di trasformazione digitale della logistica e dei trasporti, operatori economici e governi stanno spingendo per il passaggio al formato elettronico di questo documento.
Di fondamentale importanza a questo proposito è il Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) relativo alla lettera di vettura elettronica denominata e-CMR. Questo Protocollo è entrato vigore il 5 giugno 2011 ma non è stato ratificato da tutti i 58 Stati membri della Convenzione CMR.
L’Italia vi ha aderito lo scorso marzo con l’approvazione della legge n. 37 dell’8 marzo 2024, rendendo operativa l’adozione dell’e-CRM a partire dal 26 settembre 2024.
L’e-CMR conserva tutti gli elementi essenziali della lettera di vettura cartacea, ma viene redatta e trasmessa in formato elettronico.
La firma elettronica qualificata sostituisce quella autografa, garantendo lo stesso valore legale. L’affidabilità della firma elettronica è data, fino a prova contraria, se questa:
La lettera di vettura elettronica può altresì essere autenticata mediante qualsiasi processo di autenticazione elettronica ammesso dalla legislazione del Paese in cui la lettera di vettura elettronica è stata compilata.
Sostituendo la tradizionale documentazione cartacea con un formato elettronico, l’e-CMR offre numerosi vantaggi che si traducono in una maggiore efficienza, trasparenza e sostenibilità dell’intera catena logistica.
Tra i principali vantaggi si possono elencare sicuramente i seguenti:
Nonostante i numerosi vantaggi, l’adozione dell’e-CMR non è priva di sfide. La principale riguarda l’interoperabilità tra i diversi sistemi informatici utilizzati dagli operatori del settore: ad oggi l’ambiente informatico è ancora frammentato e non sono state definite regole vincolanti sull’interscambio elettronico di dati, per cui le piattaforme elettroniche che generano e-CMR non sono tra loro interoperabili.
Inoltre, bisogna fare i conti anche con il mancato riconoscimento universale dell’equivalenza giuridica dei documenti elettronici e dei metodi di firma da parte delle autorità competenti nei vari Stati.
Altro problema è dato dal numero limitato di Paesi che hanno ratificato il Protocollo e-CMR: una difficoltà pratica nell’uso dell’e-CMR sorge quando il trasporto ha come origine e destinazione Paesi (aderenti al protocollo sull’e-CMR) non adiacenti, richiedendo che la spedizione attraversi Paesi terzi che non accettano l’e-CMR.
Inoltre, è necessario un adeguamento delle competenze del personale coinvolto nei processi di trasporto, oltre che un adeguamento dei sistemi IT aziendali per potersi interfacciare con le piattaforme e-CMR disponibili sul mercato facilitando così le operazioni di inserimento dei dati.
Nonostante ciò, le prospettive future sono molto positive. L’e-CMR rappresenta un passo fondamentale verso la digitalizzazione completa della supply chain, aprendo la strada a nuove opportunità di ottimizzazione e innovazione.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it
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