Un'Italia da Export: intervista con il Consorzio Laudemio

Un'Italia da Export: intervista con il Consorzio Laudemio

31 Maggio 2017 Categoria: Un'Italia da Export

Nell’intervista con Diana Frescobaldi, Presidente del Consorzio Laudemio, si ripercorre la storia di un’eccellenza italiana e di un prodotto di nicchia capace di conquistare due mercati importanti come Stati Uniti e Giappone.

Ci racconti brevemente la storia del Consorzio Laudemio

Il Consorzio Laudemio® nacque nel 1988 da un’idea di mio padre, Vittorio Frescobaldi, che volle riunire una compagine di agricoltori lungimiranti, custodi di alcuni fra i più nobili cru olivicoli della regione.

Il Consorzio Laudemio® è stato il primo organismo italiano costituito da privati con lo scopo di evidenziare la più alta qualità e tipicità dell’arte olearia toscana e di produrre un olio extra vergine di oliva di altissimo livello proveniente da un’area particolarmente vocata; un olio “unico” che fosse capace di esprimere la perfetta fusione tra ambiente, conduzione agricola e trasformazione del frutto in olio.

Oggi le aziende agricole associate al Consorzio sono ventuno, tutte accomunate dalla volontà di produrre, sotto un unico marchio e nel medesimo territorio, un olio di qualità eccellente garantito da regole e controlli ferrei. La raccolta delle olive, per esempio, deve essere effettuata entro il 30 novembre per distacco diretto. La loro conservazione deve avvenire in cassette e in strati non superiori ai dieci centimetri. I tempi di conservazione non devono superare le 48 ore.

L’olio extravergine Laudemio®, risultato di una purissima spremitura a freddo di olive toscane perfettamente integre e colte al giusto stadio di maturazione, assomma in sé ed esalta tutte le eccellenti virtù del frutto dell’olivo. La scelta di una bottiglia a sezione ottagonale, allora inedita per un olio, è stata fatta per sottolineare e rafforzare l’eccellenza del nostro marchio.

Quali sono gli elementi e le condizioni che hanno decretato il successo del Laudemio sul mercato attuale?

Sin dalla sua prima apparizione sul mercato italiano nel 1989, con una produzione di circa 50.000 bottiglie, il nostro olio si è imposto come pregiato prodotto di nicchia, apprezzato per la sua grande qualità e tipicità. Un’unica bottiglia e un’unica etichetta, quindi, per identificare – al di là dei marchi delle singole aziende – un olio al vertice dell’eccellenza, frutto di un’accurata selezione ed esaltazione di un preciso territorio. Inoltre il Laudemio® esalta tutte le eccellenti virtù del frutto dell’olivo ed è quindi l’autentica quintessenza dei profumi e dei sapori dell’arte olearia toscana.

In questi anni di crisi, quanto la ricerca del successo sui mercati internazionali è stata una scelta e quanto una necessità per il Consorzio Laudemio?

Il Laudemio® ha da sempre ottenuto ottimi risultati anche nei mercati esteri, infatti il mercato italiano costituisce solo il 20% delle vendite totali. Il nostro obiettivo primario è quello di mantenere un equilibrio in tutti mercati, in Italia come all’estero, rendendo il Laudemio® un indiscusso ambasciatore della civiltà agroalimentare toscana nel mondo, in modo particolare per i consumatori che privilegiano prodotti di qualità Premium.

Quale metodologia di ingresso ha adottato il Consorzio Laudemio per fare business all’estero ed in quali mercati siete oggi presenti?

Abbiamo vendite all’attivo in molti Paesi europei, ma non solo. I principali mercati di proiezione sono infatti gli Stati Uniti e il Giappone che da soli ricoprono circa il 65% del volume di vendita. Per quanto riguarda la distribuzione abbiamo deciso di puntare su distributori specializzati per la vendita di questo pregiato prodotto.

Quali sono i vostri piani futuri di sviluppo? Avete già in mente nuovi mercati da conquistare?

Il Consorzio è tuttora in fase di sviluppo, è necessario consolidare ancora di più mercati importanti come quello giapponese e americano, puntando però anche su mercati in grande espansione come quello cinese e tedesco che stanno registrando una decisa crescita nel comparto dell’olio di qualità.

Quale consiglio si sente di dare agli imprenditori che intendono affacciarsi nello stesso contesto estero?

Crediamo sia necessario puntare sempre di più sulla qualità e sul territorio. Abbiamo sviluppato un team preparato alle sfide e a trovare le opportune soluzioni per coniugare il valore dei prodotti con le esigenze dei vari mercati creando un prodotto di eccellenza, di nicchia e di qualità senza scendere a compromessi. Ciò è stato fondamentale per distinguersi in un mercato dove si affacciano sempre nuovi produttori.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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