Siamo giunti al calcio d’inizio e non potevamo non parlare ancora una volta del gigante verde-oro. E proprio in vista di tutto ciò che é stato detto e scritto in questi mesi, noi di Exportiamo abbiamo pensato di fare un po’ una sintesi, per capire cosa c’é di vero e cosa no e soprattutto qual é il futuro del Brasile

Anzitutto va fatta una piccola (forse per molti scontata) precisazione. I Mondiali si giocheranno in tutto il Brasile, non solo a Rio de Janeiro, città quest’ultima che ospiterà come molte altre città brasiliane varie partite, nonché la finale. Eppure molti confondono (i Mondiali ne sono un esempio lampante) il Brasile intero con la sola Rio. Il territorio brasiliano ha un’estensione pari a 28 volte l’Italia, ci sono distanze enormi, diversità geografiche e opportunità diverse a seconda che ci si muova nello Stato di Rio de Janeiro, appunto, in quello di San Paolo, nel Cearà, piuttosto che a Manaus (Stato Amazonas)

Dopo anni di stagnazione il Brasile ha conosciuto letteralmente un boom nella crescita, diventando la prima economia in America Latina, la settima a livello mondiale. Dal grafico 1 notiamo l’evoluzione del PIL dal 2000 al 2014, passando da 645 miliardi di dollari (2000) ai 2.477 miliardi di dollari (2011) per poi subire una lieve battuta d’arresto. 

Grafico 1: Evoluzione PIL 2000-2014

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Fonte: dati ISPI 

Il Brasile ha sicuramente fatto dei passi enormi, é riuscito ad imporsi a livello internazionale e l’assegnazione nel 2007 sia dei Mondiali 2014 che delle Olimpiadi 2016 ne é una prova. Oggi si presenta più stabile, con un sistema bancario e finanziario solido e moderno, molte persone sono riuscite ad emergere dalla povertà, sebbene tanto c’é ancora da fare. Gli investitori continuano a fare business qui e, infatti, gli IDE ammontano a 60 miliardi di dollari annui.

Anche se per il Brasile la vera sfida si presenterà il 5 ottobre, giorno delle elezioni, della riconferma o della “despedida”, come molti brasiliani credono, di Dilma

I costi dei Mondiali sono stati altissimi, parliamo di circa 14 miliardi di dollari (in vari anni) costi che sono stati gonfiati dalla corruzione dilagante, e che é emersa ancora più manifesta di quanto non lo fosse già in precedenza. Molti dei progetti infrastrutturali previsti non sono stati realizzati. Trasporti, ospedali e scuole sono stati messi in disparte per costruire stadi da 40.000 spettatori in posti anche decentrati. 

Quel che si poteva fare non si é fatto, ma il Brasile per noi di Exportiamo resta ancora una grande opportunità, un Paese dalle ingenti risorse naturali e desideroso di know-how italiano, dei nostri prodotti Made in Italy e perché no anche del nostro modo di fare affari!

E per restare in tema di Brasile…non perdetevi i nostri Reportage dal Mondo, i consigli e le esperienze di chi vive proprio nella cidade maravilhosa.

 

Fonte: a cura della redazione di Exportiamo

 

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