Escluso l’ambizioso progetto della Commissione Europea relativo alla realizzazione del gasdotto Nabucco principalmente a causa degli eccessivi costi, nel giugno 2013 il Consorzio Shah Deniz- operatore del giacimento di gas naturale azerbaigiano dell’area del Caspio – ha preferito optare per l’alternativa del Trans-Adriatic Pipeline (TAP) per l’approvvigionamento del gas in Europa.

Il TAP é il gasdotto di circa 870 km che, collegandosi al Trans-Anatolian gas pipeline (TANAP) in costruzione in Turchia, attraverserà la Grecia, l’Albania ed il Mar Adriatico fino alle coste pugliesi della provincia di Lecce per portare il gas caspico direttamente in Italia.

Il TAP avrà una portata di 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, con la possibilità in futuro di ampliare la sua capacità a 20 miliardi di metri cubi nel caso di un aumento della produzione di gas. La prima erogazione della fornitura é prevista per il 2019.

L’Italia ha quindi la possibilità di trasformarsi in un hub strategico per lo smistamento del gas asiatico nell’Unione Europea, assumendo un ruolo di importanza cruciale per garantire la diversificazione e la sicurezza a lungo termine degli approvvigionamenti di energia sia per il nostro Paese sia per l’Europa ed inserendosi nel great game energetico.

Gli azionisti del progetto TAP sono società energetiche internazionali, cioé la BP, Socar, Statoil, Fluxys e Swiss Axpo. Alcuni degli azionisti sono anche partner del Consorzio Shah Deniz. La francese Total e la tedesca E.ON hanno invece annunciano pochi giorni fa di voler fare marcia indietro dal progetto, senza comunque compromettere in maniera significativa l’andamento dei lavori.

Al contrario, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers) finanzierà con 600-700 milioni di euro il gasdotto, come ha dichiarato recentemente il direttore generale per l’energia Riccardo Puliti. Il finanziamento sarà garantito da circa 200 milioni dal bilancio Bers e per il rimanente dagli istituti consorziati sotto l’ombrello della Banca.

Interessanti anche le opportunità per le aziende, italiane e straniere, messe a disposizione dal TAP e consultabili sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Infatti, il TAP ha dato inizio alla fase di selezione delle imprese aventi le competenze, le capacità, l’esperienza e le potenzialità necessarie per erogare beni e servizi in particolare nei seguenti settori:

- 1. Engineering Procurement Construction (EPC);

- 2.  Supply Contracts;

Le società idonee confluiranno in una rosa di candidati che saranno invitati a partecipare alla fase successiva – la fase di aggiudicazione dei contratti.

In conclusione l’Italia deve giocare bene le sue carte in questa grande partita per l’accesso e lo sfruttamento delle risorse energetiche del Caucaso meridionale e dell’Asia centrale.

 


Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo.it su dati del disegno di legge n. 884 per la ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», firmato ad Atene il 13 febbraio 2013, di Barbara Alessandrini, b.alessandrini@exportiamo.it

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